Parte oggi il lavoro comune della
Città con gli stakeholder per definire e comunicare l'identità
di Torino. È stato sottoscritto il protocollo d'intesa, un vero
e proprio manifesto, fra Comune, Città metropolitana, atenei e
fondazioni bancarie per condividere il percorso che porterà alla
definizione del City Brand di Torino, che terrà conto delle
indicazioni che arriveranno da un'indagine fatta su un campione
di 5mila persone che hanno definito la loro idea della città
attraverso gli aggettivi e gli aspetti che la caratterizzano e
una sua visione futura.
I risultati della ricerca saranno presentati in un evento
pubblico il 24 ottobre, mese nel quale sarà anche lanciato un
bando di gara europeo per individuare un'agenzia di
comunicazione per la creazione e promozione del City Brand nel
triennio 2025-2026. "Vogliamo fare massa critica - dice il
sindaco Stefano Lo Russo -, rendere Torino più conosciuta,
attrattiva e capace di raccontarsi. Un lavoro comune per
riposizionare Torino e renderla sempre più all'altezza di
collaborare e competere puntando sulle sue eccellenze".
Per il presidente della Camera di commercio, Dario Gallina
"un percorso condiviso è fondamentale, anche per tutti gli
interlocutori che vogliamo raggiungere ed è mportante capire
come Torino è percepita e toccare le pedine giuste per
raggiungere i nostri obiettivi". "Per noi atenei - aggiunge il
rettore del Politecnico, Stefano Corgnati - il racconto per
rendere attrattiva l'università è quello dell'offerta di un
sistema in grado di erogare servizi in un contesto formativo di
eccellenza e se ci raccontiamo tutti insieme questa ricetta
diventa esplosiva". Anche per il rettore dell'Università Stefano
Geuna "dobbiamo proporci come sistema per essere attrattivi",
mentre il segretario generale della Fondazione Crt, Annapaola
Venezia, evidenzia che "il metodo che definiamo con la firma di
oggi è importante e nuovo, soprattutto il fatto che entriamo fin
dall'inizio per lavorare insieme e fare sistema". "Dobbiamo
sempre di più - conclude il presidente della Compagnia di San
Paolo, Marco Gilli - essere capaci di attrarre risorse
qualificate, umane e finanziarie, e per farlo bisogna fare massa
critica o è impossibile competere".
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