I venti anni tra il 1950 e il 1970
sono stati meravigliosi per l'arte italiana che ha espresso
artisti divenuti grandi maestri del '900, quindi celebri in
tutto il mondo, da Burri a Fontana, da Afro a Capogrossi, a
Piero D'Orazio via via fino a Pino Pascali. A raccontare 21
artisti esponenti di questa stagione, con 79 opere provenienti
dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma,
è la mostra '1950-1970. La Grande Arte Italiana' che apre a
Torino il prossimo 19 ottobre nelle Sale Chiablese dei Musei
Reali.
Alla presentazione della Mostra, nelle sale della Gnam, anche
il presidente della commissione Cultura della Camera Federico
Mollicone che ha sottolineato la vocazione a sperimentare della
Galleria, "da sempre aperta alle avanguardie", ricordando come
cardine del progetto - che vede la collaborazione tra due musei
statali - sia il lavoro trentennale (dal 1942 agli anni '70)
della soprintendente Palma Bucarelli, "che ebbe il coraggio di
portare Picasso nel '53 a Roma e nel '59 inserì le tele di sacco
di Burri in collezione", provocando anche un'interrogazione
parlamentare sul prezzo pagato.
A curare la mostra insieme a Luca Massimo Barbero è stata la
direttrice della Gnam, Renata Cristina Mazzantini, che ha
spiegato come si tratti della "rassegna di un grandissimo
periodo dell'arte italiana e nello stesso tempo di una mostra
della Galleria che ha rivestito un ruolo da protagonista nella
costituzione del patrimonio artistico italiano moderno e
contemporaneo, grazie soprattutto al rapporto attivo che, nei
suoi tre decenni al vertice della Galleria, Bucarelli seppe
intrecciare con gli artisti più significativi di quella stagione
così alta, con grande coraggio e pochi mezzi".
Il percorso espositivo, suddiviso in dodici sale, propone
confronti e dialoghi tra maestri come Fontana e Burri da una
parte e Afro e D'Orazio dall'altra. Il fermento artistico della
Roma tra gli anni '50 e '60 è rappresentato da un grande
decollage di Mimmo Rotella e poi via via da opere di Giosetta
Fioroni, Carla Accardi, Giulio Turcato, Tano Festa, solo per
citarne alcuni.
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