Il 48% dei piemontesi ha intenzione
di andare a votare ai referendum sul lavoro, promossi dalla Cgil
se la Corte di Cassazione darà il via libera. Il 41% a quello
sull'autonomia. Emerge da un sondaggio promosso da YouTrend, che
ha coinvolto mille piemontesi, effettuato nella prima settimana
di settembre. I dati sono stati illustrati da Giorgio Airaudo,
segretario generale della Cgil Piemonte e Lorenzo Pregliasco,
direttore YouTrend. Presente anche Beppe Mantovan, segretario
generale dello Spi Cgil Piemonte che ha annunciato la
manifestazione dei pensionati giovedì 31 ottobre alle 10 davanti
alla sede della Regione con 20 bus in arrivo da tutto il
Piemonte.
Il sondaggio dice che quattro piemontesi su 10 hanno sentito
parlare di autonomia differenziata, solo il 10% del referendum
sul lavoro. "Il 48% è un livello elevato, superiore
all'affluenza alle elezioni politiche e non scontato. Tre
elettori di centrosinistra su 4 andrebbe a votare per i
referendum sul lavoro, ma anche il 48% del centrodestra. Il 77%
voterebbe a favore dell'abrogazione delle norme che impediscono
il reintegro sul posto del lavoro, il 66% per abrogare la legge
su autonomia differenziata", ha spiegato Pregliasco
"Il 51% dei piemontesi dice che è prioritaria la difesa
della sanità pubblica, a seguire la sicurezza nei luoghi di
lavoro, l'industria automobilistica, il precariato, le
discriminazioni. Questo dimostra che è giusta la scelta dei temi
della nostra iniziativa sindacale", sottolinea Airaudo. "In
Piemonte mancherebbe oggi il 2% al raggiungimento del quorum per
i referendum sul lavoro In particolare nella fascia di età
under 50 andrebbe a votare quasi il 60%, mentre la percentuale
è chiaramente più bassa tra chi è vicino all'età pensionabile.
Questa volta non basterà dire di andare al mare", aggiunge.
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