"L'agricoltura ha fatto passi da
gigante della riduzione dei fitofarmaci, ma questo processo non
si deve fermare". La constatazione emerge da Coldiretti Torino,
dopo i risultati del progetto A.Bee.C., dedicato al monitoraggio
ambientale della Collina Morenica di Rivoli attraverso le api.
Sono stati presentati di fronte a una platea di apicoltori, a
Pianezza (Torino), dopo che il progetto è stato promosso da
Coldiretti Torino con Aspromiele, associazione che promuove
l'apicoltura. Per due anni sono stati posti sotto osservazione
tre apiari in aree diverse del territorio collinare nei Comuni
di Rivoli, Rosta e Villarbasse e sono state analizzate in
laboratorio le riserve di "pan d'api": il prodotto composto da
polline e nettare che le api custodiscono in alcune cellette per
alimentare le larve. Sono stati inoltre osservati alcuni
parametri per stabilire la buona salute e l'attività complessiva
dell'alveare.
Il monitoraggio descrive un ambiente della Collina Morenica
complessivamente sano, ma ha permesso di individuare molecole
ancora presenti nell'ambiente dopo moltissimo tempo dal loro
divieto di utilizzo in agricoltura. Tutte le campionature hanno
comunque individuato nel pan d'api percentuali di contaminanti
ambientali molto al di sotto delle soglie minime.
Il confronto tra le diverse esperienze degli apicoltori ha
poi confermato che l'ambiente migliore per la vita delle api è
il tipico prato stabile, cioè la coltivazione perenne di erbe
per il pascolo e per il fieno da destinare agli allevamenti
bovini. C'è quindi una correlazione positiva tra la buona salute
delle api e la presenza degli allevamenti bovini che richiedono
il prato stabile e dunque la produzione di letame e liquame che
forniscono alle erbe (e ai fiori) del prato l'apporto
indispensabile di sostanza organica naturale.
Un esempio virtuoso di miglioramento ambientale che sta
migliorando anche la salute e le produzioni delle api si trova
anche nei vigneti. Nelle vigne c'è una tendenza a non eliminare
la cotica erbosa per bloccare l'erosione dei versanti e per
aiutare le viti a combattere la siccità e le alte temperature.
Così le vigne non diserbate diventano anch'esse prati stabili
che fanno salire le produzioni di miele in terreni che, prima,
con l'uso della chimica per il diserbo non lasciavano nulla per
le api. "Ma se l'agricoltura si fa sempre più amica delle api la
diffusione del cibo artificiale potrebbe decretarne la
scomparsa" sottolinea Coldiretti Torino a proposito della
produzione di miele sintetico per rispondere a quella fascia di
consumatori contrari all'allevamento delle api.
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