"Artissima entra nel quarto
decennio e conferma il suo ruolo di fiera di scoperta in grado
di intercettare giovani gallerie nel sistema italiano, ma capace
anche di fare scouting dei collezionisti. Noi vogliamo
sorprendere i collezionisti, molti scoprono qui cose che non
conoscevano". Lo spiega il direttore Luigi Fassi nel giorno in
cui la fiera apre i battenti all'Oval Lingotto con 189 gallerie
da 34 Paesi, 37 all'esordio. Diverse, nonostante le difficoltà
della Brexit, arrivano da Londra, dove c'è stata una vera
esplosione di gallerie. Sulle pareti di carton gesso ci sono
opere del valore di 1.500 euro e altre che valgono svariati
milioni. Alcune di queste diventeranno opere pubbliche della Gam
e del Castello di Rivoli grazie al budget da 280.000 euro, il
più alto degli ultimi dodici anni, stanziato dalla Fondazione
per l'Arte Crt, presieduta da Patrizia Sandretto Re Rebaudengo.
"Questa è la più importante Art Week italiana, tutto il
sistema converge a Torino. Artissima ha creato per gemmazione
spontanea iniziative di contorno, tutti aspettano la data
dell'edizione successiva. L'epicentro del mercato dell'arte
questa settimana è a Torino" sottolinea Fassi. "Stanno
aumentando le sinergie con le principali istituzioni della
città, non ce n'è una che non dialoghi con Artissima. Nel 2025
avvieremo anche una collaborazione con il Mao. E' cresciuto
anche il numero di premi che portiamo in fiera, tra i quali
quello nuovo di Orlane che sceglierà la migliore galleria".
Fassi delinea l'identikit del collezionista a cui Artissima
guarda. "Ci rivolgiamo alla classe media, a chi è abituato ad
avere un paio di opere d'arte in salotto. Sono in crescita -
spiega - i collezionisti over 50 che vogliono tenere la
posizione, rilanciare competenze in un mercato complesso,
l'offerta non è in declino. E' un momento difficile, molte
gallerie hanno chiuso. La fiera offre un'accoglienza
straordinaria".
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