Il radicale Silvio Viale,
consigliere comunale a Torino e medico abortista, si è recato al
Campo Feti del cimitero Monumentale. "Una legge obsoleta e
anacronistica - dice Viale - prevede che i feti fino a 28
settimane siano considerati aborti, mentre fino a 20 settimane
feti ed embrioni sono destinati alla termodistruzione. Non sarò
certamente io ad impedire la libertà di scelta ad ogni epoca
gestazionale, - prosegue Viale - ma la decisione del Comune di
Torino, a differenza di Milano o Roma, di dare una sepoltura
individuale a tutti i feti dopo le 20 settimane, per cui la
legge impone il conferimento al cimitero è sbagliata. Fu presa
nel 2001 per un furore ideologico di stampo cattolico ed
antiabortista ed è sopravvissuta allo scandalo del 2015, che
vide i funzionari del cimitero chiedere alle donne cosa
intendessero fare dopo l'esumazione del feto abortito 5-10 anni
prima. Oggi su 1.253 solo in 134 loculi sembra che qualcuno sia
passato almeno una volta. Ritengo che questo orrore debba finire
nel rispetto delle donne, che hanno abortito, e nel rispetto di
quelle che scelgono volontariamente e liberamente la sepoltura
del feto. La donna deve essere informata - prosegue Silvio - che
per legge dopo le 20 settimane i feti saranno conferiti al
cimitero, ma se non richiede alcuna sepoltura dovranno essere
avviati alla cremazione e alla dispersione delle ceneri, come
avviene a Milano. Tenere un cimitero dei feti con sepolture
individuali non richieste è un orrore e significa mantenere
ferite dolorose".
"E' ora - termina Viale - che si concluda la fase preliminare
e si discuta in Sala Rossa la delibera che ho presentato il 23
gennaio 2022. Del resto, eccetto me, nessuno si è ricordato dei
feti sepolti al Monumentale, nemmeno i sedicenti Pro Vita".
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