"Ha fatto un lavoro straordinario
sempre. Non era soltanto un curatore, un ricercatore d'arte, era
un intellettuale profondo che ha insegnato il piacere
dell'intelligenza a tante persone. Lo aspettavano cose grandiose
e la sua Quadriennale sarà veramente fantastica, al punto tale
che nessun altra Quadriennale potrà far finta che non sia
esistita la Quadriennale di Luca Beatrice". Non è riuscito a
nascondere la commozione il ministro della Cultura, Alessandro
Giuli, intervenuto dal pulpito al funerale del critico d'arte e
presidente della Quadriennale di Roma, le cui esequie sono state
celebrate questa mattina al Duomo di Torino.
"Non ho alcuna possibilità né intenzione di rassegnarmi alla
sua perdita", ha detto il ministro, descrivendo Beatrice con
alcune parole: "Un carattere straordinario, forza d'animo,
simpatia, strafottenza quando necessario, abnegazione nel lavoro
tale da renderlo il migliore di noi peggiori. E poi - ha
aggiunto - la sua grande generosità e amando le cose che lui
amava non lo perderemo". Fra gli episodi ricordati "una
telefonata di lavoro che gli feci quando c'era una partita della
Juventus e a cui lui rispose nonostante questo" e una serata a
Venezia, "quando lui e due suoi collaboratori, come tre bravacci
manzoniani, mi hanno portato in una delle feste più assurde. Una
serata indimenticabile, questo era Luca".
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