A Cuneo l'astensione dalle udienze
per lo sciopero è stata intorno al 70% nel tribunale civile e
penale e al 100% in procura. Nel palazzo di giustizia
l'Associazione nazionale magistrati ha indetto un'assemblea per
spiegare le ragioni del no al disegno di legge del ministro
Nordio.
"Viene definita riforma della giustizia quella che è solo una
riforma della magistratura" dice Carla Longo, segretaria della
sottosezione di Cuneo dell'Anm. Una proposta considerata
"punitiva nei confronti della magistratura" e che non tocca i
temi delle risorse e del personale per la giustizia.
"Ci trattano come scocciatori e lo siamo, perché non la
pensiamo come loro" sostiene il procuratore capo Onelio Dodero,
riferendosi ai "prepotenti proponenti" della riforma. Il capo
della procura paventa il rischio di una prossima abolizione
dell'obbligo di azione penale, alludendo a una proposta del
deputato Costa: "Così - ironizza - finiremo a parlare di
abigeato e ci occuperemo meno di corruzione".
Anche il presidente dell'ordine degli avvocati di Cuneo
Alessandro Ferrero ha presenziato all'incontro, concluso dalla
lettura, da parte del giudice Ruggiero Berardi, del comunicato
nazionale dell'Anm sulle ragioni dello sciopero.
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