(ANSA) - ROMA, 02 MAR - L'Anf, Associazione nazionale
forense, esprime "forte preoccupazione" per il provvedimento dei
ministeri vigilanti degli Enti di previdenza (Giustizia, Lavoro
ed Economia), "in particolare per i contenuti della nota del
Mef, con cui è stato dato lo stop all'estensione dell'esonero
dal pagamento del contributo integrativo minimo nell'anno 2023":
i dicasteri hanno, infatti, negato l'approvazione della delibera
che prevedeva l'estensione al 2023 dell'esonero già applicato
nel periodo 2018/2022. Lo si legge in una nota del sindacato dei
professionisti, il cui segretario generale Giampaolo Di Marco
"respinge fermamente ogni attacco all'autonomia e
all'indipendenza di Cassa forense, che rimane un patrimonio
dell'avvocatura. Siamo, inoltre, preoccupati - continua - che
vi sia un negativo effetto domino, ovvero lo slittamento della
riforma previdenziale appena approvata, in quanto la delibera
era funzionale all'entrata in vigore, dal 2024, della riforma
strutturale della previdenza forense, già all'esame degli stessi
ministeri. Siamo stupiti che i ministeri vigilanti abbiano
assunto una posizione che nei fatti si traduce in una vessazione
nei confronti dei colleghi che guadagnano meno, e che
probabilmente versano nelle maggiori difficoltà economiche",
termina la nota dell'Associazione di avvocati. (ANSA).