(ANSA) - ROMA, 12 APR - "Segnali timidi, ma incoraggianti"
sullo stato dell'Avvocatura italiana che, fuori o dentro i
tribunali, "è un'attività economica" che risente, quindi, del
contesto generale: a parlare così il presidente della Cassa
forense Valter Militi, nel corso della presentazione del
rapporto dello stesso Ente previdenziale e del Censis, che si è
tenuta oggi, a Roma.
L'Avvocatura, recita il dossier illustrato dal segretario
generale e dal responsabile dell'Area economica del Censis
Giorgio De Rita ed Andrea Toma, "nel 2021 ha colto i frutti del
rimbalzo che ha portato a un incremento del Pil nazionale del
7%, dopo la grave frenata dell'economia dovuta all'anno della
pandemia: in realtà, il reddito complessivo ai fini Irpef e il
reddito annuo medio degli avvocati hanno registrato una crescita
a due cifre rispetto al 2020", ossia "rispettivamente +10,7% e
+12,2%". Il volume d'affari complessivo dei professionisti "si è
attestato sopra i 14 miliardi, con una crescita sull'anno del
9,7%, mentre il dato medio segna un incremento dell'11,1%".
A partecipare al dibattito di questa mattina, nella sede della
Cassa forense, a Roma, tra gli altri, il sottosegretario
all'Economia Federico Freni, che ha parlato dell'emanazione
(entro giugno, come previsto dalla Legge di Bilancio per l'anno
in corso, ndr) del Regolamento sugli investimenti degli Enti di
previdenza privati: "Stiamo arrivando alla stesura finale" del
testo, ha detto, che "governerà gli investimenti delle Casse e
prevederà uno snellimento delle procedure. Il parametro sarà
quello della ragionevolezza, essenziale sarà la libertà di
scelta delle Casse nella elaborazione del proprio piano, senza
prevedere 'tetti' e percentuali", ha concluso. (ANSA).