Pollice in su della Rete per le
professioni tecniche (Rpt) per l'approvazione definitiva della
nuova legge sull'equo compenso (la scorsa settimana alla Camera,
ndr), ma "riteniamo indispensabile l'approvazione di modifiche",
ovvero "l'estensione a tutti i committenti dell'obbligo del
rispetto della legge sull'equo compenso, o in subordine la
riduzione dei parametri dimensionali stabiliti dalla legge
(attualmente riferiti alle sole imprese con alle proprie
dipendenze più di cinquanta lavoratori o che abbiano presentato
ricavi annui superiori a 10 milioni di euro)", nonché
intervenire sull'impianto sanzionatorio, correggendo "la norma
sull'adozione di norme deontologiche riferite all'obbligo dei
parametri dei compensi riconducendole al rispetto delle norme
generali di codice civile sull'adeguatezza all'importanza
dell'opera ed al decoro della professione".
Questo quanto esposto dalla Rpt (che comprende nove Consigli
nazionali ordinistici in rappresentanza di oltre 600.000
professionisti) oggi pomeriggio, nel corso dell'audizione nelle
Commissioni Bilancio di Camera e Senato sul Documento di
economia e finanza (Def); è stato, tra l'altro, sottolineato
come occorra riorganizzare la normativa sugli incentivi fiscali
in materia di edilizia per assicurare quella spinta
all'efficientamento energetico e alla sicurezza degli immobili
e, nello stesso tempo, garantire la sostenibilità degli oneri
per la finanza pubblica.
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