Nella nostra Penisola si contano
120.000 iscritti all'Albo dei commercialisti, un numero
sostanzialmente stabile, nel 2022, mentre il Registro dei
praticanti vede una discesa dei professionisti (-8,4%). Al tempo
stesso, si osserva come crescano i componenti della sezione B
dell'Albo (esperti contabili), saliti a un ritmo del 9,5%,
mentre gli iscritti nella sezione A (commercialisti), scendono
dello 0,2%. Lo si legge nella nuova edizione del Rapporto
annuale sull'Albo dei dottori commercialisti e degli esperti
contabili, pubblicato dalla Fondazione nazionale di ricerca
della categoria.
"Dopo il +0,6% dello scorso anno, gli iscritti al Sud
diminuiscono ad un tasso dello 0,6%" e, in particolare, nelle
Isole il decremento è stato dello 0,5%, mentre nelle regioni
dell'Italia meridionale si registra una contrazione del numero
leggermente più alta (-0,6%). Meno iscritti, poi, negli Ordini
del Nord dello Stivale, dove si assiste ad un rallentamento (dal
+1,2% del 2021 al +0,56% del 2022), soprattutto nel Nordovest
(dal +1,3% del 2021 al +0,7% del 2022), Nordest cresce con un
+0,5% rispetto al +1% del 2021. A guidare la crescita al
Settentrione è la Lombardia con il +0,8% (+163 professionisti),
calo, invece, dello 0,9% della Puglia.
Per il presidente del Consiglio nazionale dei commercialisti
Elbano de Nuccio, i dati impongono una riflessione, ma si
inseriscono "nel ben più drammatico tema demografico generale
del nostro Paese, di cui oggi si prende finalmente atto con la
dovuta attenzione e con i dovuti toni, ma che è in progressivo
peggioramento da almeno una generazione. Non c'è settore
economico e professionale maturo, in Italia, al netto di rare e
circoscritte eccezioni, in cui non stiano venendo a mancare le
braccia e i cervelli che servono per garantire un adeguato
ricambio generazionale", ha aggiunto.
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