Un'arte della tradizione
pugliese che si fa opera per essere ammirata. Una composizione
che vede uniti il passato e il futuro da intrecci eseguiti da
mani sapienti. Si intitola "Il terzo paradiso: intrecci d'oro"
di Michelangelo Pistoletto, l'installazione inaugurata oggi nel
battistero di San Giovanni in tumba a Monte Sant'Angelo, in
provincia di Foggia.
Si tratta di centrini, merletti e lavori al tombolo e
macramè, realizzati secondo a tradizione pugliese o recuperati
dai corredi delle nonne che insieme, compongono tre cerchi: i
due esterni rappresentano la natura e l'artificio, mentre il
cerchio centrale simboleggia l'equilibrio tra i due. "Il terzo
paradiso è la terza fase dell'umanità, un nuovo stadio che si
realizza nella connessione equilibrata e l'armonia tra
l'artificio e la natura", spiega una nota in cui si ricorda che
l'opera è stata creata per omaggiare il paese del Foggiano che
quest'anno è capitale pugliese della cultura.
"L'opera è dedicata alla fragilità del nostro patrimonio, in
particolare dell'artigianato pugliese che così è rilanciato nel
futuro", dichiara Pierpaolo d'Arienzo, sindaco di Monte
Sant'Angelo. I merletti, delicati e fragili sono stati
trasformati in una scultura grazie a un trattamento di
metallizzazione con ottone dorato che rende eterno ciò che è
effimero. Per Tiziano Guardini e Luigi Ciuffreda, curatori
dell'opera, "l'installazione rappresenta un ponte tra passato e
futuro, tra la fragilità e la forza, un simbolo di come
l'artigianato, pur appartenendo a una dimensione delicata e
antica, possa essere proiettato verso il futuro".
L'installazione, visitabile fino a dicembre, sarà affiancata
da laboratori dedicati alla promozione e alla riscoperta
dell'artigianato "offrendo alla comunità e ai visitatori
un'occasione unica di immersione nel patrimonio culturale
pugliese", evidenziano gli organizzatori.
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