Non c'è alcuna scadenza imminente
per i cosiddetti fondi ex Ilva messi a disposizione
dall'amministrazione straordinaria per l'attuazione del "Piano
di rigenerazione sociale per le famiglie disagiate" residenti
nei comuni di Taranto, Statte, Crispiano, Massafra e
Montemesola. È quanto decretato, secondo quanto riferisce il
Comune di Taranto, dal ministro delle Imprese e del Made in
Italy, Adolfo Urso a seguito della richiesta formalizzata lo
scorso luglio dai commissari straordinari dello stabilimento
siderurgico Acciaierie d'Italia per consentire la continuità
delle azioni programmate ed avviate nei comun interessati.
Stando a quanto stabilito dal governo alla luce della
rilevanza sociale delle iniziative previste e della complessità
della loro realizzazione, la chiusura del piano e dei relativi
interventi è stata fissata al 30 giugno del 2026 (inizialmente
era prevista per il 31 dicembre 2024). Oltre alla proroga è
stata disposta anche l'estensione al 30 giugno 2027 dei termini
di ammissibilità e rendicontabilità delle sole spese relative ai
contratti di ricercatori a tempo determinato previste dalla
scheda 5E UniversiTaranto del Comune di Taranto.
Per quanto concerne la sola città di Taranto sono stati messi
a disposizione oltre 20 milioni di euro grazie ai quali si è
registrato l'avvio di dodici progetti con interventi il cui
stato di avanzamento è vicino all'80 per cento. "Il prezioso
lavoro che le direzioni comunali competenti stanno svolgendo -
ha dichiarato il sindaco Rinaldo Melucci - consente non solo di
pianificare e implementare attività che puntano a dare
concretezza a misure in grado di andare incontro alle necessità
di quella fascia di cittadini che ha bisogno di maggiori tutele,
ma anche di ottimizzare il più vasto processo di trasformazione
del territorio, che è una delle priorità della nostra
amministrazione."
Riproduzione riservata © Copyright ANSA