Ville e terreni per 1,3 milioni di
euro sono stati sequestrati, dai carabinieri di Bari, al 47enne
pluripregiudicato Carmine Fratepietro, a seguito delle condanne
subite per riciclaggio, ricettazione, rapina e porto illegale di
armi. Il provvedimento, emesso dalla sezione misure di
prevenzione del tribunale di Bari, è stato richiesto dalla Dda,
e si riferisce a due ville di lusso nelle campagne di Andria e
tre terreni di Trinitapoli (Barletta-Andria-Trani) formalmente
intestate alla compagna di Fratepietro. Gli accertamenti
patrimoniali fatti dagli inquirenti (allargati anche agli altri
familiari dell'uomo) hanno permesso di ricostruire
l'incompatibilità tra i redditi dichiarati da Fratepietro e il
suo tenore di vita.
Sono diversi gli episodi di rapine in cui il 47enne è stato
coinvolto e condannato. Uno dei primi risale al 19 ottobre 2015
a Bari, nei pressi della statale 16, quando insieme ad altre 15
persone - a volto coperto e con i kalashnikov - contribuì a
rubare centinaia di migliaia di euro da un furgone diretto alla
Banca d'Italia. Pochi mesi dopo, il 29 febbraio 2016, un
commando paramilitare di dieci persone, tra cui Fratepietro,
assaltò un portavalori sempre sulla statale 16, nei pressi di
Trinitapoli, portando via 725mila euro - sui circa tre milioni
trasportati - per l'entrata in funzione del sistema di sicurezza
che riempì di schiuma il vano con il denaro.
Il terzo episodio risale al 4 dicembre 2016 a Caraffa
(Catanzaro): insieme ad altre 15 persone, e con il benestare
delle 'ndrine locali, Fratepietro partecipò all'assalto a un
caveau di una società di vigilanza, riuscendo a portare via 8,5
milioni di euro grazie a una ruspa dotata di martello
pneumatico.
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