Gestivano lo spaccio di cocaina a
Castellana Grotte (Bari), ma avevano anche a disposizione armi e
munizioni e ricettavano auto rubate. Il loro capo, Franco
Pirrelli (46 anni), ripartiva i compiti, stabiliva gli stipendi
e individuava le basi operative del gruppo, anche da detenuto,
mandando ordini attraverso la moglie Barbara Palmisano -
diventata sua portavoce - a cui era dato anche il compito di
gestire i problemi interni al sodalizio.
La droga arrivava da Marco Pesce, "considerato elemento di
spicco della criminalità di Putignano", come scrivono i
carabinieri in un comunicato, che riforniva l'organizzazione con
partite da un chilo di cocaina che il gruppo di Castellana
comprava per 40mila euro e rivendeva per 100mila, di cui seimila
spettavano mensilmente a Pirrelli.
Per questo, i carabinieri di Monopoli (Bari) hanno eseguito
cinque ordini di carcerazione per altrettante persone colpite da
condanne, diventate definitive, dai sei ai 14 anni di
reclusione. Le persone interessate operavano nei comuni di
Castellana Grotte, Polignano e Mare e Putignano. E i fatti loro
contestati risalgono agli anni tra il 2018 e il 2020.
Le indagini che hanno portato agli arresti e alle condanne,
oggi definitive, rientrano nell'operazione denominata 'Eclissi'
che ha documentato come il gruppo - che vendeva cocaina per 80
euro a dose - avesse anche a disposizione pistole
mitragliatrici, altre armi e cartucce di vario calibro. Armi e
droga venivano nascosti in involucri interrati o in muretti a
secco. Ma nel corso delle indagini, i carabinieri hanno anche
scoperto un deposito in cui erano nascoste targhe di auto e
componenti meccaniche di varie marche per 40mila euro, oltre a
un'Alfa Romeo Giulietta rubata. I reati contestati sono di
associazione armata finalizzata al traffico di droga, spaccio di
sostanze stupefacenti, detenzione illegale di armi da fuoco e
concorso in ricettazione.
Le persone finite in carcere sono Franco Pirrelli (condannato
a 14 anni), Marco Pesce (44 anni, condannato a 14 anni e 5
mesi), Gianfranco Manelli (50 anni, condannato a 8 anni),
Pasquale Gentile (42 anni, condannato a sei anni e un mese) e
Barbara Palmisano (45 anni, condannata a sei anni e otto mesi).
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