Avrebbe causato un danno d'immagine
da 60mila euro alla Regione Puglia. E per questo, su delega
della Procura regionale della corte dei conti, la guardia di
finanza ha notificato un invito a dedurre a Mario Lerario, ex
dirigente della Protezione civile e della sezione
provveditorato-economato della Regione, condannato in via
definitiva a 4 anni e 4 mesi, in appello, per aver preso due
tangenti da 10mila e 20mila euro da due imprenditori in cambio
dell'affidamento di alcuni lavori.
La vicenda, come spiega la finanza in un comunicato, ha
determinato nei confronti della Regione non solo un danno
patrimoniale, "conseguente alle maggiori somme pagate dall'Ente
locale per i lavori affidati alle due citate imprese, anche in
conseguenza delle tangenti pagate, bensì anche un danno
all'immagine derivante dalla lesione del prestigio, del decoro e
della credibilità" dell'ente "a seguito della condanna penale
del proprio dirigente". In particolare, i reati per cui Lerario
è stato condannato "hanno determinato una diminuzione della
considerazione dell'istituzione pubblica da parte dei cittadini,
ledendone il rapporto di fiducia e configurando la lesione di un
bene tutelato in via diretta ed immediata dall'ordinamento
giuridico". Il danno da 60mila euro è pari al doppio della somma
che Lerario ha ricevuto come tangente. Per un'altra vicenda di
corruzione Lerario è stato condannato in primo grado a 5 anni e
quattro mesi, per le presunte tangenti da 35mila euro ricevute
dall'imprenditore Antonio Illuzzi (condannato in primo grado a 4
anni).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA