"Perché parlare di overtourism quando
il turista non consuma il suolo né violenta il territorio, ma lo
nutre e lo valorizza, portando benessere all'economia interna? E
le keybox? Sono strumenti semplici e funzionali all'accoglienza,
non bisogna trasformarli in problema". Così Cinzia Capozza,
presidente dell'Associazione Extralberghiera Puglia (AeP) e
vicepresidente della Federazione Fare, che riunisce le
associazioni italiane della ricettività extralberghiera,
intervenendo al panel "AeP per il turismo del bon vivre" al Btm
Business Tourism Management, la tre giorni alla Fiera del
Levante di Bari che ogni anno riunisce operatori,
amministrazioni, imprese ed enti pubblici e privati.
"Sul turismo si dicono tante cose, si usano paroloni, si
sbaglia la grammatica dei termini che lo descrivono e si gioca
astutamente sulla traduzione", ha aggiunto Capozza. Che ha poi
proposto il modello di turismo del 'bon vivre', basato su
"competenze, valori e identità che fanno la differenza nella
qualità dell'accoglienza, creando un'esperienza autentica e
sostenibile e andando oltre la semplice ospitalità". E per
farlo, "invitiamo tutti ad aggregarsi alle nostre associazioni
locali, a fare rete, a unirsi per crescere insieme".
Sul punto è intervenuto anche Elia Rosciano, presidente della
Federazione Fare: "Non c'è dubbio che ormai l'extralberghiero
sia da anni la più forte componente della ricettività. Una
ricettività bella, cordiale, vivace, amica dell'ambiente e,
essendo praticata dai cittadini e non da chi cerca solo il
profitto, vicina alle comunità delle città, dei borghi e dei
paesi in ogni parte d'Italia". Come federazione, ha aggiunto
Rosciano, "da anni lavoriamo per sostenere le associazioni di
settore, sia in sede istituzionale sia attraverso la
comunicazione, per garantire una narrazione corretta di questo
fenomeno".
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