"Le mamme di oggi sono 'equilibriste', perché dovrebbero lavorare come se non avessero figli e occuparsi dei figli come se non dovessero lavorare. I genitori con disabilità o invalidità sono un sottoinsieme di una popolazione normodotata, che si trova ad affrontare gli stessi problemi ma con qualche difficoltà in più, soprattutto dal punto di vista normativo". Lo ha detto Giulia Panizza, delegata per la Regione Liguria dell'Associazione Disabilmente Mamme in occasione della giornata di promozione sociale 'Maternità e disabilità. Verso una nuova cultura dell' inclusione'. "Mentre per esempio - ha aggiunto - esistono delle agevolazioni per la persona invalida o disabile oppure per il caregiver, non esiste l'accezione 'per cui il genitore disabile sia anche caregiver nei fatti', dovendosi prendere cura di una persona. Tale combinazione di elementi non esiste - ha sottolineato - né a livelli fiscali, né di agevolazioni di alcun tipo in ambito lavorativo (pensiamo alla richiesta di permessi) oppure sociale.
Se sei un genitore disabile e vuoi andare con il tuo compagno o la tua compagna a vedere una mostra o un film al cinema, per esempio, non puoi acquistare il pacchetto famiglia, perché di solito la persona disabile ha diritto ad un accompagnatore gratuito, ma non può aggiungerne un terzo . Per la società, di fatto, la persona disabile che sia anche genitore non esiste".
Panizza ha raccontato quindi della sua esperienza in prima persona: "Sono una lungo sopravvivente ad un cancro pediatrico, mi sono ammalata a cinque mesi e ho vissuto tutta la mia vita nel cosiddetto tempo del 'dopo la malattia'. Oggi ho 43 anni e la scienza ha fatto enormi progressi, ma all'epoca di fronte al tumore non si parlava neppure di sopravvivenza".
Impegnata in questa sfida per conciliare maternità e disabilità anche l'associazione Disabilmente Mamme Aps. "Il fulcro di ogni nostro intento - ha rilevato la presidente Antonella Tarantino - è stato, ed è tutt'ora, far capire che la disabilità e la maternità non sono mondi inavvicinabili. La donna che convive con la sua disabilità ha una vita come ogni altra donna e ha bisogno che in ogni ambito si sappia. Con il tempo il nostro gruppo è cresciuto, permettendoci di portare a nuovi livelli quella che era solo una comune di crescita e confronto. Oggi la nostra associazione - ha proseguito Tarantino - si dedica a supportare le donne con disabilità in tutti gli aspetti della vita quotidiana, con particolare attenzione alla maternità e alla salute. Inoltre, supportiamo tutte le persone con disabilità che desiderano raggiungere la propria indipendenza. All'interno della nostra associazione, abbiamo diverse aree di lavoro, tra cui: area legale e fiscale, comitato medico-scientifico, servizio telefonico di ascolto e supporto.
Per il futuro, invece - ha concluso - abbiamo diversi progetti a sostegno di mamme e papà con disabilità".
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