Il 43% degli italiani vede nelle
organizzazioni non profit
uno sbocco professionale, una percentuale superiore rispetto a
coloro (35%) che dichiarano di esseri disposti a operare come
volontari. Lo rivela l'indagine "Opinioni e percezione degli
italiani e degli operatori sul mondo del Terzo Settore"
condotta dall'istituto di ricerca Swg per conto dell'impresa
sociale editoriale Vita, e presentata nella due giorni milanese
dal titolo "E noi come vivremo?" organizzata in occasione dei
trent'anni della rivista.
Per il sondaggio sono stati intervistati sia i cittadini sia
gli operatori: entrambi i gruppi riconoscono l'effetto sociale
positivo che le organizzazioni producono per il Paese (100% gli
operatori vs 79% la popolazione), e, in particolare, il ruolo
fondamentale che svolgono nella società (100% operatori vs 75%
popolazione). Tra i cittadini, prevale l'idea che il Terzo
Settore sia centrale nella difesa delle persone con disabilità
(28%), degli anziani (24%) e dei migranti (23%), rispetto al
ruolo che svolge nella tutela degli animali e l'ambiente (21%).
Alla dimensione sociale si affianca anche il valore dal punto di
vista economico: il 91% degli operatori e il 67% dei cittadini
sostiene, infatti, che le organizzazioni del Terzo Settore
producano un effetto positivo sull'economia del Paese.
Il 37% dei cittadini e il 32% degli operatori ritiene che il
ruolo più importante delle non profit sia quello di fornire
servizi di welfare e assistenza e in percentuale minore (21%
cittadini vs 32% operatori) di promuovere la cooperazione tra le
persone e la comunità. Per gli intervistati lo Stato rimane,
comunque, il soggetto principale nel favorire l'istruzione
(82%), curare i malati (81%), contrastare la violenza di genere
(78%) e la disoccupazione (76%), nonché sostenere gli invalidi e
le persone con disabilità (69%).
In linea generale, per gli intervistati in futuro il Terzo
Settore ricoprirà un ruolo importante per il funzionamento della
società (per l'85% di operatori vs il 57% di cittadini) e le non
profit saranno sempre più capaci di attrarre finanziamenti (60%
di operatori-50% di cittadini).
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