MILANO - Nestlé, che ha ricevuto la medaglia di benemerenza "Il tempo della gentilezza" della Croce Rossa Italiana per il supporto fornito durante l'emergenza Covid-19, continua le proprie politiche di inclusione lavorativa di persone svantaggiate e punta a coinvolgere 450 dipendenti in attività di volontariato aziendale retribuito entro il 2026.
Una scelta che secondo l'azienda è motivata anche dal fatto che donare il proprio tempo lavorativo e offrire supporto a chi ne ha bisogno sia una scelta di valore non solo per i singoli individui, ma anche per l'azienda. Il volontariato aziendale retribuito è una delle diverse iniziative e dei progetti di volontariato in vari ambiti che Nestlé sta portando avanti, in particolare l'adozione di politiche di inclusione lavorativa di persone con disabilità o rifugiati attraverso percorsi che consentano loro di imparare un mestiere, sviluppare nuove competenze e, allo stesso tempo, agevolare in maniera naturale l'inclusione.
"Siamo convinti che la diversità costituisca un fattore vincente e, pertanto, lavoriamo per garantire pari opportunità a tutti, indipendentemente da genere, etnia, età e creare un ambiente in cui ogni voce venga ascoltata e valorizzata" ha dichiarato Marco Travaglia, presidente e ad del Gruppo Nestlé in Italia. Oltre all'inclusione, nel 2023 Nestlé ha superato le 2mila tonnellate di donazioni di prodotti alimentari, pari a 41.610 carrelli della spesa, e si aggiungono alle donazioni di natura monetaria, per un totale (sempre lo scorso anno) di 2,2 milioni a favore del Banco Alimentare.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA