"In queste settimane alcuni hanno
giudicato la nostra una legge debole, che non bloccava nulla,
inutile, un regalo agli speculatori, che il governo non prendeva
neanche in considerazione. Avevamo ragione noi. Al contrario,
infatti, la legge si è dimostrata efficace e di impatto,
obbligando il Governo ad impugnarla chiedendone la sospensione
immediata visti i tanti reclami ricevuti". Così la presidente
della Regione Alessandra Todde commenta a caldo l'impugnazione
da parte del Governo della legge di sospensione per 18 mesi
della realizzazione di impianti da energia rinnovabile in
Sardegna, in attesa della definizione della mappa delle aree
idonee e dell'adozione del piano energetico regionale.
Per Todde il governo avrebbe dovuto, intanto, convocare la
governatrice "come prevede lo Statuto sardo quando si trattano
temi rilevanti per la Regione" e si stupisce che a chiedere
l'impugnazione "siano state forze politiche - una soprattutto -
che in Sardegna si schierano a parole contro la speculazione
energetica, mentre a Roma lavorano a testa bassa contro gli
interessi regionali", commenta Todde riferendosi a Fdi.
"In attesa che la Corte Costituzionale si esprima - aggiunge
Todde -, il lavoro della giunta non si ferma. La mappa delle
aree idonee dovrà essere consegnata entro 180 giorni a partire
dal 3 luglio e noi stiamo già lavorando alla sua stesura. Stiamo
creando un comitato interno e un ufficio del Piano che si
occuperanno di redigere la legge con indicazioni specifiche per
le aree idonee. E lo faremo coinvolgendo i territori, le
comunità, i sindaci".
E poi un messaggio al governo: "La Sardegna - che piaccia o
no - non accetterà di subire passivamente decisioni calate
dall'alto", ha concluso.
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