"I 6,2 gigawatt assegnati dal
decreto del Mase alla Sardegna come quota di produzione di
energia da fonti rinnovabili potranno essere rivisti con la
redazione del prossimo piano energetico regionale". La
precisazione arriva dall'assessore dell'Industria, Emanuele
Cani, al termine dell'audizione nella riunione congiunta delle
commissioni Ambiente e Attività produttive.
"Sarà quello - precisa Cani - lo strumento attraverso cui noi
valuteremo esattamente quelle che sono le esigenze reali della
Sardegna, non solo ovviamente per il comparto domestico ma
soprattutto per il comparto industriale".
L'assessore ha spiegato anche che il conteggio della quota,
assegnata in ragione delle alte emissioni inquinanti prodotte
dall'Isola per le sue due centrali a carbone, decorre dal 2021,
anno di approvazione del decreto Draghi e che nel suo computo
entra anche tutta la produzione di energia idroelettrica, che
inevitabilmente farà diminuire il tetto di quella da eolico e
fotovoltaico.
In commissione l'assessore ha poi annunciato che in tempi brevi
in giunta sarà approvata l'istituzione dell'ufficio per la
redazione del Piano energetico regionale e "a breve porteremo
anche una prima proposta di come intendiamo costituire la
società energetica regionale - ha assicurato -, un soggetto
giuridico che vuole essere anche grossista per l'energia, cioè
vuole provare a superare quel problema di cui si parla tanto, e
cioè che di tutta questo grande partita dell'energia purtroppo
non rimane nulla nelle tasche dei sardi".
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