La Rsu dei lavoratori della
Portovesme srl degli stabilimenti del Sulcis e del Medio
Campidano (San Gavino) ha scritto una lettera al presidente
della Repubblica Sergio Mattarella che lunedì 16 sarà a Cagliari
per l'inaugurazione dell'anno scolastico.
Nella missiva i rappresentanti degli operai parlano di una
"situazione drammatica". "L'azienda è produttore di zinco in
Italia e, sino a qualche mese fa, del Piombo e di alcuni
derivati preziosi come oro e argento, presso lo stabilimento di
San Gavino Monreale. Il giorno 5 Settembre la multinazionale
Glencore, nostra capogruppo, comunica la decisione di
interrompere le produzioni di zinco nel sito di Portovesme,
fatta accezione per un piccolo reparto che tratta fumi di
acciaieria - scrivono - L'interruzione delle produzioni con il
conseguente abbandono del sito, denota drasticamente il
disimpegno da parte della società, verso un territorio che ha
ospitato la multinazionale per oltre 25 anni con tutto quello
che implica una 'industria pesante' in termini di sacrificio
ambientale".
Nella missiva al capo dello Stato, la Rsu ricorda la lunga
vertenza e l'inasprimento della protesta un anno fa, quando
quattro lavoratori salirono sulla ciminiera dello stabilimento e
rimasero a 100 metri per 4 giorni.
"Ci permettiamo di coinvolgerLa in questa vertenza per nome e
per conto dei 1200 lavoratori, delle 1200 famiglie che vivono
questo dramma, perché crediamo nelle istituzioni, per quello che
rappresentano e possono fare, non solo in termini di solidarietà
verbale, ma attraverso un concreto sostegno e un mirato
intervento - osserva ancora la Rsu - Molti dei temi che
quotidianamente ci troviamo a discutere nel nostro territorio,
come la denatalità, lo spopolamento, l'abbandono scolastico, la
microcriminalità, crediamo abbiano tutti una soluzione
di continuità, una matrice comune nel lavoro - concludono i
rappresentanti dei lavoratori - se ci fosse la possibilità,
avremmo il piacere e l'onore di incontrarLa per approfondirne le
tematiche e le possibili risoluzioni, o se questo non fosse
possibile, nutriamo la speranza che la voce di 1200 famiglie non
resti inascoltata; per queste ragioni confidiamo nella concreta
speranza di un Suo autorevole impegno".
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