E' stato accolto dal suono delle launeddas (tipico strumento musicale a fiato della Sardegna) il presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Convitto nazionale di Cagliari per la cerimonia di inaugurazione dell'anno scolastico 2024/25.
Il capo dello Stato è stato salutato da un messaggio letto dagli studenti della scuola di via Pintus, scelta quest'anno per la 24/a edizione di "Tutti a scuola", cerimonia itinerante che si tiene dal 2015.
Grandi applausi anche per le ragazze della pallavolo, medaglie d'oro alle Olimpiadi di Parigi. Gli studenti hanno accolto con un'ovazione l'ingresso in platea di Paola Egonu, Alessia Orro, Myriam Silla e Anna Danesi. Applausi, strette di mano e richieste di selfie: accoglienza festosa per le campionesse di Parigi.
"La scuola riparte - ha detto Mattarella nel suo discoro - e con essa ripartono speranze ed emozioni, si riallacciano amicizie, si fanno nuovi incontri. Il ritmo scolastico scandisce da sempre il calendario delle famiglie e rappresenta un momento di grande importanza per la vita dell'intera comunità nazionale. L'avvio dell'anno scolastico si ripete alla fine di ogni estate, ma in realtà è un momento sempre nuovo. Le ragazze e i ragazzi sono cresciuti, nel fisico e nella mente. Sono cambiati. I loro insegnanti, vecchi e nuovi, hanno arricchito le loro esperienze, si sono posti nuovi e più ambiziosi traguardi. Anche la società è andata avanti, tra problemi annosi e sfide del tutto nuove. La scuola è movimento. Non si ferma. E' una strada su cui camminare insieme, giovani e adulti. E' palestra, innanzitutto, di vita. Per le conoscenze, indispensabili, che trasmette. Per i valori, preziosi, che propone: fiducia, responsabilità, dialogo, accoglienza, rispetto".
"Le ragazze e i ragazzi sono cresciuti, nel fisico e nella mente. Sono cambiati. I loro insegnanti, vecchi e nuovi, hanno arricchito le loro esperienze, si sono posti nuovi e più ambiziosi traguardi. Anche la società è andata avanti, tra problemi annosi e sfide del tutto nuove. La scuola è movimento. Non si ferma. E' una strada su cui camminare insieme, giovani e adulti. E' palestra, innanzitutto, di vita.
Per le conoscenze, indispensabili, che trasmette. Per i valori, preziosi, che propone: fiducia, responsabilità, dialogo, accoglienza, rispetto. Trasmette cultura e conoscenza, forma professionalità e competenze, sempre più necessarie in un mondo che reclama, sempre più, sapere e preparazione. La scuola educa a essere cittadini consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri, sviluppa il senso di comunità, fa sperimentare la convivenza".
"Talvolta, questo nostro tempo dominato dall'assillo del presente, del qui e ora, rischia di far dimenticare che l'impegno educativo rappresenta un pilastro fondamentale della vita della Repubblica. Dalla qualità del sistema educativo dipende strettamente il futuro della nostra società. A esso vanno dedicate indispensabili risorse adeguate, e idee, cura, attenzioni. La scuola non è una bolla, un recinto, un mondo a parte. Ma un organismo che vive nella società e concorre al suo progresso".
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