C'è delusione, ma anche tanta determinazione nel team Luna Rossa Prada Pirelli all'indomani dell'uscita di scena nella finale di Louis Vuitton Cup che ha fatto sfumare il sogno di partecipare alla Coppa America a Barcellona. Il ko con Ineos Britannia ha fatto male, perchè la squadra italiana sapeva di avere le carte in regola per avere la meglio, ma invece di fermarsi troppo a recriminare si guarda avanti, con un progetto già chiaro: Luna Rossa sarà ancora in lizza per la prossima edizione di America's Cup. Lo ha confermato il patron, Patrizio Bertelli, presente a Barcellona per dichiarare che "andiamo avanti, questo è un impegno che abbiamo preso nel 2020 quando abbiamo iniziato la Coppa America. Sappiamo che è un gioco in cui dobbiamo insistere". L'imprenditore ha anche annunciato che lo skipper "Max Sirena sarà sicuramente il capo del team nell'avventura che affronteremo da subito, mentre il timoniere Francesco Bruni farà parte della squadra come allenatore dei giovani". Ieri, a caldo dopo la sconfitta, Sirena aveva già fatto capire che il lavoro degli ultimi tre anni e mezzo non si sarebbe concluso e che Luna Rossa sarebbe tornata a combattere, mettendo le mani avanti solo sul suo ruolo, ma oggi è stato ufficializzato che sarà ancora lui a guidare il team. Il timoniere James Spithill si è fatto invece da parte e sarà il responsabile della nuova squadra italiana di SailGP. "Non so se sarà un addio, le persone reagiscono a caldo, per cui aspettiamo perché fa parte del nostro gruppo", ha detto Bertelli del fuoriclasse australiano, due volte campione dell'America's Cup, nel 2011 e 2013. Al posto suo e di Bruni spazio quindi ai giovani, con Marco Gradoni e l'olimpionico Ruggero Tita che prenderanno in mano il timone. Il lavoro per il futuro comincerà subito: "Mercoledì torniamo in acqua per far navigare Tita, Gradoni e i giovani - ha detto Sirena -. Non vogliamo ripartire da zero, da domani ci saranno sessioni al simulatore per dare segnale forte anche al team". "Perdere in finale ha fatto molto male, ieri sera c'era grande amarezza, ma grande motivazione - ha proseguito Sirena -. Non ho dormito tutta la notte, ma abbiamo creato una cultura che mancava da tempo, un gruppo di giovani e veterani e abbiamo fatto alcuni errori condizionati dalla necessità di essere aggressivi e non passivi". Tra una settimana, sempre a Barcellona, comincerà l'America's Cup tra New Zealand e lo sfidante Ineos, col dispiacere per il gruppo italiano di essere solo spettatore.
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