Subito lo stato di emergenza e
un'unità di crisi permanente per contrastare la lingua blu in
Sardegna. Ma anche un tavolo tecnico per gestire una situazione
insostenibile e una task force per gestire le procedure di
indennizzi, necessari per sostenere gli allevatori sardi. E'
quanto chiede Coldiretti, denunciando che il comparto "è ormai
in ginocchio a causa di danni già certi per oltre 25 milioni di
euro".
I casi sono in aumento: secondo l'ultimo bollettino
dell'Istituto Zooprofilattico della Sardegna vi sono oltre 124
mila animali infetti, più di 17 mila morti e oltre tremila
focolai.
"Ormai siamo arrivati a livelli del 2000 quando si era
vissuta una situazione grave per l'epidemia di lingua blu e ora
rischiamo di peggiorare ulteriormente quella situazione
drammatica - sottolineano Battista Cualbu e Luca Saba,
rispettivamente presidente e direttore Coldiretti Sardegna - non
sono bastate le nostre denunce e le ripetute richieste di
intervento alla Regione, già dai primissimi mesi dell'anno, per
orchestrare una strategia preventiva di contrasto a una
situazione che si sapeva sarebbe esplosa. Invece abbiamo
assistito al silenzio e oggi ne stanno pagando il prezzo gli
allevatori ovini e bovini sardi con le loro aziende e famiglie".
Intanto da Coldiretti Sardegna arriva anche la richiesta al
Consiglio regionale "della convocazione di una seduta, con
procedura di urgenza, per approvare un Ordine del giorno che
preveda la condivisione di un provvedimento di urgenza ai sensi
dell'articolo 102 per disporre denari e norme che possano
attivare i processi di risarcimento alle aziende e impegni
l'esecutivo a mettere in campo una azione forte per sostenere le
aziende e fornire tutti gli aiuti e strumenti necessari a
fermare questa crisi delle nostre aziende".
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