Parte al rallentatore ma tiene
testa agli avversari, ha un blackout di 13 minuti in cui
sprofonda a -22, risale fino a -4 ma non riesce a completare la
rimonta. È una Dinamo indecifrabile quella vista ieri al
PalaLeonessa di Brescia, dove i sassaresi, perdendo per 87-94,
ha rimediato la terza sconfitta in campionato su quattro
partite.
Il play Bibbins è stato fra i più enigmatici. È emerso solo
nell'ultimo quarto, risultando assente o con le idee poco chiare
per il resto della partita, tanto che coach Markovic gli ha
preferito a lungo il più concreto e lucido Cappelletti.
Se poi contro una squadra solida sotto canestro come Brescia,
che può contare su l'ex Bilan e un N'Dour in grande spolvero, la
Dinamo incappa in una giornata opaca di Halilovic, uscire
indenni dal PalaLeonessa diventa impossibile.
Anche perché capitan Bendzius non è riuscito a contenere
l'atletismo di N'Dour, e in più ha deluso al tiro (4/12 dal
campo).
Eppure la Dinamo ci ha provato. Il primo quarto lo ha chiuso
avanti di 4 punti, con un grande Fobbs (19 punti a referto a
fine gara). Nel finale del secondo quarto ha staccato la
corrente. Un blackout durato 13 minuti in cui Brescia ha fatto
quello che voleva e si è portata a +22. Nell'ultimo quarto la
Dinamo è riemersa. Bibbins si è ricordato di saper tirare da 3,
Sokolowsky (19 punti) ha suonato la carica, Renfro si è messo a
schiacciare e stoppare. Ma non è bastato. I sassaresi sono
arrivati a -4 e hanno sbagliato due o tre azioni determinanti,
lasciando così la vittoria a Brescia.
Ora La Dinamo è attesa da una settimana di fuoco, con la
doppia sfida in Europe cup contro Dnipro (martedì e giovedì) e
poi la gara di domenica contro la sorprendente capolista Trento.
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