"Regole certe con una sospensiva
senza intento punitivo e definizione delle aree dove vogliamo
che gli impianti di energia rinnovabile vengano messi nel
territorio. Quindi rispetto alla speculazione evidente che era
in atto abbiamo detto 'adesso ci dobbiamo fermare'". Così la
presidente della Regione Sardegna, Alessandra Todde,
intervenendo a Bari al 3/o Festival delle Regioni e Province
autonome, ha spiegato la ratio della moratoria per 18 mesi sulla
realizzazione di impianti da fonti rinnovabili nell'Isola, una
legge impugnata dal governo nazionale davanti alla Corte
Costituzionale che ha fissato l'udienza di merito il prossimo 11
dicembre non concedendo la sospensiva richiesta dal Cdm.
"Quello che abbiamo fatto però, perché siamo ovviamente degli
amministratori responsabili, è anche correre rispetto a quella
che è la regolamentazione - ha aggiunto la governatrice - siamo
la prima Regione che ha messo in campo una legge sulle aree
idonee, che di fatto definisce quella che è una strategia su tre
gambe: il nuovo piano energetico regionale, che non viene
aggiornato dal 2016; la regolamentazione su dove fare e non fare
gli impianti; e la terza gamba è una società energetica
regionale".
Ricordando che in Sardegna operano ancora centrali a carbone
che bruciano il syngas gli scarti di raffinazione che producono
oltre il 70% dell'energia elettrica nell'Isola, Todde ha
spiegato che "per la mancanza del metano i sardi pagano la
bolletta energetica il 30% di più rispetto al resto dell'Italia,
quindi abbiamo anche il dovere e la necessità di fare in modo
che la produzione di energia che finalmente può venire da
materie prime che sono nostre, il sole e il vento, abbia dei
benefici sulle bollette dei cittadini e soprattutto delle
aziende che vogliono venire a produrre nell'Isola".
La Regione punta anche sull'idroelettrico. "Siamo una regione
che sta sentendo il cambiamento climatico molto più di altre,
con l'intera costa est che si sta desertificando, una siccità
terribile e luoghi dove non piove da più di un anno. Abbiamo
estrema necessità di razionalizzare la gestione dell'acqua e lo
vogliamo fare chiaramente in maniera costruttiva, investendo
anche sulla produzione di energia: abbiamo le idee molto chiare
e questo è quello che lasceremo a noi e alle prossime
generazioni", ha concluso Todde.
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