"I cantieri lavoro nel settore sanitario ledono i diritti dei lavoratori e creano nuovo precariato". Lo sostengono i vertici della Lega in Sardegna che puntano il dito contro il piano sperimentale della Giunta regionale che stanzia 9 milioni di euro per i cantieri occupazionali.
I rappresentanti del Carroccio hanno ribadito, in una conferenza stampa, la loro contrarietà al provvedimento varato dall'assessorato regionale del Lavoro per l'assunzione temporanea di infermieri e operatori socio sanitari e per annunciare una proposta di legge che proroghi di un anno la validità di tutte le graduatorie concorsuali della Regione, dal 31 dicembre 2025 al 31 dicembre 2026.
"Una misura spot, inutile e dannosa - ha sottolineato il coordinatore regionale della Lega Michele Pais - i cantieri lavoro sanitari vanno contro i diritti acquisiti dei professionisti che hanno superato i concorsi Ares. La Giunta ritiri il provvedimento e autorizzi lo scorrimento delle graduatorie con l'assunzione a tempo indeterminato degli aventi diritto".
A preoccupare gli esponenti della Lega, il carattere temporaneo delle assunzioni che non risolve le criticità del sistema sanitario isolano: "Il rischio è quello di scatenare una guerra tra poveri - sottolinea il consigliere regionale Alessandro Sorgia - chiediamo che si rispetti il diritto degli idonei ai concorsi e si proceda con le stabilizzazioni. La delibera della Giunta è solo uno spreco di risorse".
Per Alessandra Zedda, ex assessora del Lavoro della giunta Solinas, i soldi stanziati per i cantieri occupazionali sanitari non provengono da finanziamenti europei: "Contrariamente a quanto si è detto si tratta di risorse sottratte al programma Lavoras - ha detto Zedda - stiamo parlando di fondi che gli enti locali utilizzano per venire incontro alle fasce più deboli della società. In questo modo verranno meno le risorse per garantire servizi fondamentali come l'erogazione del Reis da parte dei Comuni, alle prese con piante organiche ridotte all'osso".
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