Rombo di tuono è sopra tutti. Ma
c'è un altro Gigi nella storia del Cagliari. Centoquattro gol
con la maglia del Cagliari, più uno per fare cifra tonda, a un
torneo sperimentale di Capodanno nel quale si potevano battere
le rimesse laterali con i piedi come ora nel calcetto.
Lui è Gigi Piras. Ha appena compiuto 70 anni. E il regalo più
bello del compleanno è stato un libro. Non acquistato in
libreria, ma scritto su di lui dal giornalista Pietro Marongiu.
Si intitola "Una vita in rossoblù", edito da La Zattera, con la
prefazione di Nanni Boi, giornalista sportivo che ha raccontato
per decenni le gesta dei rossoblù.
"Racconta la storia di Gigi Piras, uomo e calciatore
professionista - spiega l'autore- contestualizzata all'interno
di una Sardegna, sociale e sportiva, che non esiste più. Una
Sardegna nella quale gli impegni, nello sport come nella vita,
perché venissero rispettati e onorati bastava una semplice
stretta di mano".
A Selargius, cittadina alle porte di Cagliari che ha dato i
natali a Gigi Piras, la presentazione ufficiale. Ed è stata una
grande festa: tra libro e compleanno non sono voluti mancare i
suoi vecchi compagni Giuseppe Tomasini e Mario Brugnera,
campioni d'Italia. E poi Franco Selvaggi, campione del mondo,
Francesco Casagrande, Roberto Quagliozzi, Renato Copparoni,
Gianni Roccotelli, Emanuele Gattelli.
"Gigi Piras, con Pietro Paolo Virdis - spiega Marongiu - ha
raccolto la pesantissima eredità lasciata da Gigi Riva, mito
indiscusso e campione inarrivabile, dopo il suo ritiro dal
calcio giocato, vestendo e onorando la maglia numero 11 in tutti
gli stadi italiani".
Un predestinato: gol all'esordio contro la Fiorentina nel
1974 (era entrato al posto di Nenè) con quello che diventerà il
suo pezzo principale del repertorio, la rete di rapina. Non
fortuna, ma fiuto del gol come hanno poi dimostrato le altre 104
reti in carriera. Il rapporto con l'altro Gigi? Venerazione. Ma
c'è un aneddoto che Piras racconta sempre. E si riferisce a una
partita di allenamento. Gol di Piras da posizione angolata, una
rete bellissima. Si aspettava i compimenti da Riva. E invece
arrivò un rimbrotto: "Ragazzo, da lì la palla si mette in
mezzo".
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