La Glencore va avanti con il
progetto di trasformare parte dell'impianto del Sulcis in uno
stabilimento di recupero delle cosiddette black mass dalle
batterie elettriche a Portovesme. Lo studio è stato presentato
nei giorni scorsi dalla multinazionale proprietaria della
Portovesme srl. E' quanto emerso dall'incontro di ieri al Mimit
tra la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde,
l'assessore dell'Industria Emanuele Cani, il ministro Adolfo
Urso e la sottosegretaria Fausta Bergamotto, per fare il "punto"
sulla vertenza che coinvolge circa 1200 lavoratori tra diretti e
indiretti: circa 500 in cassa integrazione a rotazione a
Portovesme, una cinquantina a San Gavino, attualmente rientrati
al lavoro per produrre la cosiddetta lega tripla raffinando
piombo e recuperando argento e oro, e circa 600 dell'indotto.
"Nel corso dell'incontro è stato illustrato il progetto sulla
black mass presentato nei giorni scorsi dalla Glencore al
Governo - spiega l'assessore all'Industria Emanuele Cani - È
stato stabilito di convocare un incontro con la società nei
prossimi giorni, in vista del tavolo plenario a cui
parteciperanno anche i sindacati nelle prossime settimane,
proprio per illustrare lo stato dell'arte. A tal proposito, dato
che si parla di materie prime critiche, la Regione ha ribadito
la necessità di prendere in considerazione quelle presenti nel
territorio regionale".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA