L'instabilità politica che agita
il Medio Oriente, da qualche mese sta rallentando la vendita dei
prodotti sardi verso un'ampia area di Paesi arabi o confinanti
in quella zona. Dalla Sardegna partono beni e servizi per oltre
1miliardo e mezzo di euro, equivalenti all'1,39% del valore
aggiunto regionale prodotto, verso gli Emirati Arabi, l'Arabia
Saudita, Israele, Qatar, Kuwait oltre ad altri 12 nazioni. Oltre
ai prodotti della raffinazione, ci sono alimentari e bevande,
moda e design, lapidei e arredamento, sistemi informatici e
digitali, macchinari e impianti i prodotti più venduti molto
richiesti per la loro qualità e originalità. Il confronto tra il
consolidato del primo semestre 2024 rispetto al 31 dicembre
2023, evidenzia un -8.6%. Ancora più pesante il raffronto tra il
primo semestre 2024 e l'analogo periodo del 2023 che segna un
-9,2%.
Sono questi i dati dell'Ufficio Studi di Confartigianato
Imprese Sardegna che ha analizzato l'export isolano nel mercato
del Medio Oriente nel 2023 e 2024, su fonte Istat.
La Sardegna si colloca al settimo posto della classifica
nazionale per quanto riguarda l'esposizione dell'export alla
crisi. In testa ci sono la Toscana le cui esportazioni di made
in Italy in Medio Oriente rappresentano il 2,95% del valore
aggiunto regionale ed ammontano a
3,1 miliardi di euro, pari al 12,6% delle vendite italiane
nell'area.
"Le notizie che arrivano dal Medio Oriente, dalla sponda sud
del Mediterraneo ci preoccupano come uomini e come imprenditori
e ci auguriamo che la diplomazia, anche economica, stia
intervenendo per risolvere queste situazioni - commenta Giacomo
Meloni, presidente di Confartigianato Sardegna - in ogni caso
questa crisi sta penalizzando sia i sistemi del made in Sardegna
e made in Italy, sia l'approvvigionamento di prodotti essenziali
per la trasformazione della manifattura, aggravando la frenata
del commercio. Gli effetti di tale situazione, evidenti anche
sul nostro territorio, rischiano di provocare pesanti
conseguenze sulla crescita economica - sottolinea - per questo
l'appello che abbiamo già lanciato a livello nazionale è quello
che è indispensabile mettere in campo tutte le misure, a
cominciare dall'attuazione del Pnrr, per alimentare la fiducia e
scongiurare il rischio di una frenata del ciclo espansivo
dell'occupazione".
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