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Uccise il padre a bastonate, difesa chiede perizia psichiatrica

Uccise il padre a bastonate, difesa chiede perizia psichiatrica

Aperto in Corte d'assise a Sassari il processo a Michele Fresi

SASSARI, 29 ottobre 2024, 13:40

Redazione ANSA

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Si è aperto questa mattina davanti alla Corte d'assise di Sassari il processo per omicidio contro Michele Fresi, il 28enne di Arzachena che il 28 dicembre 2023, sotto l'effetto di droghe pesanti, uccise il padre 58enne, Giovanni, colpendolo con una mazza di legno.
    L'avvocato difensore, Pierfranco Tirotto, ha chiesto che l'imputato sia sottoposto a una perizia psichiatrica. Richiesta cui si sono opposti il procuratore di Tempio Pausania, Gregorio Capasso, e gli avvocati di parte civile, Giampaolo Murrighile, Jacopo Merlini, e Massimo Schirò. La Corte si è riservata di decidere nelle prossime udienze.
    Michele Fresi, che dal giorno dell'arresto è rinchiuso nel carcere di Bancali, a Sassari, era presente in aula. Non ha voluto sedersi accanto al suo avvocato, ma è rimasto per tutta l'udienza in piedi nel gabbiotto degli imputati, con le mani dietro la schiena e lo sguardo puntato su giudici e giurati.
    Si sono costituiti parte civile la compagna di Giovanni Fresi, la fidanzata dell'imputato, Sofia Maria Vasiliu, anche lei colpita al volto con la mazza la notte dell'omicidio, e i due carabinieri Giulio Cau e Michel Tazioli, intervenuti per bloccare Fresi e rimasti gravemente feriti.
    Quella notte del 28 dicembre dello scorso anno, Michele Fresi, dopo aver assunto forti quantità di droghe come lsd e cocaina, perse completamente il senno. Come disse agli inquirenti durante le prime fasi delle indagini, aveva le allucinazioni, pensava di essere minacciato dagli alieni e per questo si era scagliato contro il padre, uccidendolo in maniera atroce, e contro chiunque tentasse di calmarlo.
    Le udienze riprenderanno il 12 dicembre con l'audizione dei primi testimoni indicati dalla Procura di Tempio Pausania.
   
   

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