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A New York la prima retrospettiva americana di Maria Lai

A New York la prima retrospettiva americana di Maria Lai

In mostra 100 opere dell'artista che ha segnato il secondo '900

ULASSAI, 04 novembre 2024, 18:52

Redazione ANSA

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Foto Archivio Daniela Zedda - RIPRODUZIONE RISERVATA

Foto Archivio Daniela Zedda - RIPRODUZIONE RISERVATA

Cento opere d'arte in un viaggio tra le tradizioni della Sardegna, la sensibilità dell'arte povera, l'influenza della cultura americana sulla scena internazionale, restituiscono il lavoro eclettico e visionario di Maria Lai, figura chiave dell'arte italiana del secondo Novecento. Una ricerca artistica raccolta nella prima retrospettiva dell'artista ogliastrina negli Stati Uniti, che sarà esposta a New York nel Magazzino Italian Art, in una mostra dal titolo 'Maria Lai. A Journey to America', dal 15 novembre al 28 luglio 2025.

L'esposizione, curata dalla direttrice artistica di Magazzino Paola Mura, offre una ricca panoramica della produzione di Maria Lai, dagli esordi degli anni Cinquanta fino agli anni Duemila, con un focus sulla sua sperimentazione nell'arte collettiva e relazionale. A New York verrà presentato un significativo corpus di opere della collezione di Magazzino Italian Art (Mia), di altre raccolte private americane e di istituzioni italiane, tra cui Fondazione Maria Lai, Fondazione di Sardegna, Museo d'arte della Provincia di Nuoro, Museo di Aggius, Musei Civici di Cagliari, Museo della Scultura Contemporanea Matera, Regione Sardegna e Ilisso Edizioni.

La storia dell'artista di Ulassai, scomparsa nel 2013 a 93 anni, attraversa un secolo di conflitti e contraddizioni, che affronta con determinazione per affermarsi in un mondo prettamente maschile. Una carriera segnata da difficoltà e ostacoli, in cui l'artista ha trovato una propria dimensione, spesso al prezzo di un lungo isolamento. La mostra narra infatti la sua storia nello spazio, nel tempo e nell'arte, che muove dall'Isola in cui nasce, la Sardegna, per allontanarsene e poi di nuovo tornare.

Nel suo lungo viaggio c'è anche l'America, che visita per la prima volta nel 1968. Una sezione fondamentale della mostra sarà dedicata ai dipinti-testimoni del passaggio di Maria Lai all'arte astratta, che l'artista portò con sé durante quel viaggio, tra Montreal e New York. Queste opere, conservate in Canada e negli Stati Uniti, e mai esposte prima d'ora, sono presentate in mostra in stretto dialogo con un'importante collezione di dipinti degli anni Cinquanta.

"Maria Lai. A Journey to America esplora il percorso creativo e personale dell'artista con la Sardegna fonte inesauribile di ispirazione - spiega Paola Mura -. Da queste radici profonde ha espanso la sua ricerca artistica, intrecciando le tradizioni sarde con i principi dell'arte povera e confrontandosi con i dibattiti culturali e sociali del suo tempo e accogliendo le influenze degli artisti e degli scrittori americani che ammirava. Combinazioni che fanno di Maria Lai un'artista straordinariamente attuale con la fusione di tradizioni storiche, filosofie diverse e immagini contrastanti".

Adam Sheffer, direttore di Magazzino, sottolinea: "Proprio come Maria Lai ha creato un ponte tra luoghi e culture nella sua arte, e nella sua iniziativa più celebre ha letteralmente legato un villaggio per unire la sua gente (Legarsi alla montagna, Ulassai 1981, ndr), così Magazzino crea un luogo singolare dove i visitatori possono incontrare la più grande arte dell'Italia del dopoguerra".
   

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