(di Stefano Ambu)
Il Cagliari non supera se stesso:
non batte il suo primato di risultati consecutivi. E, dopo sette
punti in tre partite, si ferma.
A Torino sconfitta meritata. Senza attenuanti: nessuna azione
da gol, nessun tiro in porta. E centrocampo e difesa allo sbando
ogni volta che il Torino attaccava, soprattutto dalle fasce.
Tutto questo a soli cinque giorni dal quattro a uno con il Lecce
che aveva regalato bel gioco e soprattutto l'addio al terzultimo
posto.
Il Cagliari, solo domenica, sembrava aver trovato modo e
soluzione per scappare o almeno stare lontani dall'inferno. Ieri
sera invece ha capito, ma forse solo negli spogliatoi a fine
gara, che la lotta per la salvezza sará dura fino alla fine.
L'errore di Nicola è stato forse quello di essersi fidato
degli uomini della svolta nella gara con i salentini: dentro
subito Deiola, Marin e Gaetano. Il mister ha creduto,
soprattutto per gli ultimi due, che la scintilla fosse già
fuoco. E invece il Cagliari sin dai primi minuti è sembrata una
squadra senza equilibrio. Con la manovra che ha subito risentito
dell'assenza dei soliti (e solidi) Makoumbou e Adopo. Due che
magari non avranno il lancio lungo o qualche giocata di Marin.
Ma che sono sempre lì a raddoppiare quando la difesa ha bisogno.
Comprensibile il ragionamento del mister: come si fa a
lasciare fuori i tre che appena cinque giorni fa avevano
trascinato la squadra alla vittoria? Nicola non ha avuto paura
di osare. Però è andata male. Quando poi ha cambiato di nuovo
tutto, è arrivato il gol del raddoppio granata. Per il tecnico
rossoblù fatica è la parola chiave per capire cosa è successo:
"Eravamo più stanchi, dopo tre gare in cui avevamo speso molto.
Stiamo cercando di fare recuperare qualche calciatore, ma nel
complesso abbiamo pagato dazio a livello fisico. Abbiamo speso
molto fisicamente e nervosamente, stiamo cercando quando
possibile di fare rifiatare qualcuno, ma oggi non avevamo la
giusta aggressività e lucidità. Abbiamo bisogno di questo stacco
di tre giorni per recuperare energie e preparare la prossima".
Ora mercato (chiusura il 3 febbraio) e Lazio, prossimo
impegno casalingo proprio lunedì 3. Sul primo fronte, sono
giorni decisivi per arrivare a Dessers o a Johnsen. Nicola però
pensa al campo: "Sarà una bella partita, competitiva, ci dovremo
fare trovare pronti e sono convinto che non mancheremo. Al di là
dell'avversario, abbiamo la nostra idea e cerchiamo di portarla
avanti".
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