E' passato con 31 voti favorevoli e 24 contrari il disegno di legge che proroga di un altro mese l'esercizio provvisorio per il terzo e penultimo mese possibile dalla normativa. Nelle dichiarazioni di voto finali la minoranza ha ribadito compatta il no, un voto politico per la scelta "spregiudicata, dovuta all'arroganza e prepotenza della presidente Todde", ha attaccato Gianni Chessa, Fi. Per Giuseppe Fasolino, Riformatori, è "una scelta politica molto grave, se la finanziaria fosse stata rimandata per una grande e vera riforma sanitaria sarebbe stato giustificato. Ma così non è". Fausto Piga, Fdi, avvisa che "si andrà per forza di cose al quarto mese di esercizio provvisorio". Mentre il capogruppo del Pd Roberto Deriu ricorda che i 37 giorni di iter della manovra "potrebbero essere tagliati, perché dieci di quelli dipendono da voi".
Schermaglie tra i due schieramenti in Aula anche durante la discussione del provvedimento. "Ritirate subito la riforma sanitaria e votiamo subito la Finanziaria", attacca il capogruppo di Fdi Paolo Truzzu. L' ennesimo slittamento dell'approvazione della manovra finanziaria accende lo scontro con l'opposizione alla vigilia dell'esame del disegno di legge 40 di riorganizzazione sanitaria e in previsione di doverne approvare anche un altro perché i tempi si sono allungati. Truzzu ribadisce le critiche già sottolineate da settimane: "L'esercizio provvisorio, un fatto tecnico, sta diventando un problema politico, perché sta emergendo la matassa interna alla maggioranza: la presidente vuole far capire che è lei che comanda - tuona il leader Fdi -. Gli accordi erano diversi: dopo le aree idonee si doveva fare la manovra. Poi la presidente, in deficit di consenso, ha annunciato la riformina sanitaria in quattro punti".
Pesante l'affondo, rivolto ai consiglieri di maggioranza: "Siete schiavi dell'incompetenza, della scarsa visione e delle scelte sbagliate della vostra presidente - prosegue -. State ritardando la finanziaria, che è pronta e può entrare oggi in commissione, ma non la volete portare solo per poter commissariare subito le aziende sanitarie, è una scelta di irresponsabilità". "E' la prima volta che si va in esercizio provvisorio per motivi politici e non tecnici".
Nella replica finale affidata all'assessore del Bilancio e vice presidente della giunta (la governatrice è attesa in Aula per l'avvio dei lavori sul ddl 40) Giuseppe Meloni, le motivazioni della giunta: "Abbiamo deciso di non procedere subito con la Finanziaria per evitare di portare avanti una manovra tecnica perché non fa l'interesse dei sardi, come accaduto in passato, perché poi si fanno scelte di programmazione last minute, inutili". Meloni sottolinea di aver "ereditato il bilancio precedente" poi fa un appello alla minoranza e sui ritardi "ci prendiamo le nostre responsabilità". Meloni chiede di evitare l'ostruzionismo "perché va bene la dialettica politica, ma spero che voi per primi abbiate a cuore gli interessi dei sardi". Per Meloni 37 giorni "sono più che sufficienti", è l'appello a fare in fretta".
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