La bianca purezza delle sculture
provenienti da Brera arricchisce da oggi le sale degli
appartamenti reali del Palazzo di Palermo e si rapporta
idealmente alle realizzazioni neoclassiche presenti nel
monumento. "La Grande Brera al Palazzo Reale di Palermo. La
seduzione del classico in mostra" è una rassegna, frutto di una
sinergia fra il museo milanese e la Fondazione Federico II, che
presenta cinque opere fra l'ultimo scorcio del XVIII e il XIX
secolo, che ben rappresentano l'evoluzione della ricerca
italiana nell'arco di tempo che dal Neoclassicismo giunge al
Romanticismo e all'inizio del Realismo.
In primo piano, il grande Antonio Canova con la bellezza
sublimata secondo canoni classici de "La vestale", opera della
maturità appartenente a una serie di teste muliebri realizzate
dall'artista, forse i ritratti idealizzati di componenti della
famiglia Bonaparte, e la struggente e composta drammaticità
della "Maddalena penitente", modello in gesso di uno dei
capolavori della prima maturità dello scultore. De "La vestale"
è esposta anche una riproduzione in 3D per consentire la
fruizione dell'opera ai non vedenti.
Le raffinate decorazioni pompeiane di Giuseppe Patania,
volute dal Luogotenente del Regno Leopoldo di Borbone conte di
Siracusa, fanno da cornice alla più tarda "Egle al fonte" di
Giovanni Pandiani, celebrato autore lombardo del cosiddetto
genere grazioso.
Due le opere esposte nella Sala dei Vicerè: "La scrittrice
(la fidanzata italiana)" del romantico patriota risorgimentale
Giovanni Spertini e "La leggitrice" considerata il capolavoro di
Pietro Magni. La prima è un'opera raffinata, dove ogni dettaglio
viene curato, contribuendo a costituire una scena emotiva ed
intima, incentrata su una perfetta ricostruzione della realtà,
come la naturalezza scultorea di alcune ciocche di capelli. La
scultura di Magni, infine, ebbe al suo apparire un notevole
successo, tanto che l'autore ne realizzò diverse copie. Il
lavoro s'inserisce in quella fase artistica di transito
orientata a un canone realistico accademico. Il soggetto è una
giovane ragazza, intenta a leggere, palesemente ritratta in un
ambito domestico, come dimostrano i piedi nudi che escono dalla
lunga veste.
La mostra si propone di evidenziare gli elementi stilistici
che caratterizzano i tratti classici della Magna Grecia, così
come vennero letti nel periodo in questione, e che risultano
evidenti nei lavori in mostra, agganciandosi inoltre al cospicuo
e coevo patrimonio artistico siciliano, fortemente influenzato
dalla cultura classica presente in numerosi siti della regione.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA