(di Carla Andrea Fundarotto)
"Questo progetto non sarebbe stato
possibile senza l'aiuto incredibile dei siciliani, il cuore di
questo popolo e la loro accoglienza ci commuove". Attraverso le
parole dell'archeologa subacquea Lisa Briggs, il pluripremiato
regista americano, ma di origini siciliane, Martin Scorsese,
coglie l'occasione per rivolgere un ringraziamento ai siciliani
e alla Sicilia, per i giorni che sta trascorrendo sull'isola.
Scorsese sta girando un documentario sui naufragi
dell'antichità, in collaborazione con la stessa Briggs, che è
docente e e ricercatrice dell'Università di Cranfield in
Inghilterra. Una delle sue tappe è stata l'isola di Ustica, dove
insieme agli esperti subacquei della Soprintendenza del Mare, il
regista sta scrutando i fondali marini e il loro "tesoro
sommerso". Poi sarà ancora in Italia: il 7 e 8 ottobre sarà a
Torino per una masterclass e per ricevere la Stella della Mole
Così, insieme alla sua troupe, cappello panama in testa e
camicia bianca, Scorsese ha fatto tappa ad Ustica, per visitare
alcuni dei tesori sommersi che si appresterà ad includere nel
documentario che, si prevede, potrebbe uscire il prossimo
maggio.
Il regista è assai attratto dalla Sicilia, per via soprattutto
delle sue origini. Il padre, infatti, era originario di Polizzi
Generosa, la madre di Ciminna, entrambi paesi dell'entroterra
palermitano. Per lui tornare nell'isola e lavorare a progetti
che la vedono protagonista è un viaggio a ritroso "alla scoperta
delle proprie origini" ci tiene a specificare il regista.
Il docufilm, tratto dal progetto Shipwreck of Sicily della
professoressa Lisa Briggs, ancora non ha un nome, ma si prefigge
l'obiettivo di "svelare qualcosa di inedito al pubblico",
annunciano la stessa Briggs e il regista.
Così la stessa archeologa subacquea, in questi giorni, si è
immersa nelle acque di Ustica per un sopralluogo nell'itinerario
di Punta Falconiera, dove sono ancora presenti e visibili ancore
romane appartenenti all'epoca romana e persino bizantina.
Il nuovo progetto del regista americano sarà coprodotto
dall'assessorato dei Beni culturali della Regione Siciliana, da
Sikelia Productions. Oltre ad Ustica la troupe è già stata a
Taormina "dove abbiamo potuto ammirare quella che noi chiamiamo
la Taormina sommersa, ossia l'affascinante relitto delle
colonne, che è, appunto, come se fosse una seconda città
subacquea", spiegano ancora archeologa e regista. Un relitto che
risale a circa duemila anni fa, quando in seguito
all'affondamento di nave romana da carico, che trasportava
colonne di marmo bianco, provenienti dalle vicine provincie nord
africane. Le colonne rimasero lì, sui fondali, dove sono
tutt'ora, ben custodite. La troupe di Scorsese ha fatto tappa
anche a Marausa, nel trapanese, dove è recente il ritrovamento
del relitto Marausa 2, poi è stata anche al museo archeologico
regionale Salinas di Palermo, al Museo di Aidone e alla villa
del Casale di Piazza Armerina. Tra le location prescelte dal
regista ci sono, inoltre, la Tonnara di Favignana, l'isola di
Mozia, Erice, Polizzi Generosa, cittadina d'origine dei nonni
del regista, il parco archeologico di Selinunte, le Cave di Cusa
e Pantelleria.
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