"A seguito dell'ennesimo articolo
uscito ieri, martedì primo ottobre 2024, sul Fatto Quotidiano a
firma di Thomas Mackinson e Vanessa Ricciardi, atto
esclusivamente a screditare la mia persona e la mia professione,
mi trovo a ribadire, di nuovo, concetti già espressi più volte
in quest'ultimo periodo: Non c'è stata, né ci sarà alcuna nomina
a sovrintendente o a direttore artistico da parte del
ministero", afferma Beatrice Venezi in una nota.
"Sono quanto mai allibita che un articolo come quello di ieri
sia stato scritto proprio da Thomas Mackinson sul Fatto
Quotidiano, giornalista e testata a cui ho concesso
un'intervista esclusiva, completa ed esaustiva, relativa al mio
incarico al ministero proprio poco tempo fa, in seguito al caso
Sanguliano-Boccia. Sperando che "repetita iuvant" - ma è
evidente che non è così - riporto la risposta integrale che
avevo dato allo stesso giornalista nell'intervista uscita il 12
settembre scorso, che poi è stata in parte tagliata:
'Non c'è stata, né ci sarà alcuna 'nomina' a sovrintendente o a
direttore artistico. Io sono un direttore d'orchestra e svolgo
il mio lavoro in tutto il mondo. Un direttore artistico, per
svolgere bene il suo lavoro, deve essere presente in teatro, per
far fronte a tutte le necessità degli artisti e delle
maestranze. Io non ho mai neppure pensato di modificare la mia
vita professionale e diventare direttore artistico di alcun ente
in Italia, poiché, proprio in virtù dell'intensa attività che
svolgo, soprattutto all'estero, non riuscirei a compierla con la
dedizione necessaria. Questo è solo uno dei tanti esempi di
cattivo giornalismo portato avanti da certe testate per
esorcizzare un mio possibile coinvolgimento (per bruciarmi, come
si dice in gergo) e costruire ad hoc l'immagine di una
professionista spinta dal sistema politico. Peccato che io abbia
costruito la mia carriera e la mia notorietà ben prima del
governo attuale. Guardi, Facebook mi riproponeva proprio ieri un
ricordo di sei anni fa: D la Repubblica mi inseriva nella lista
delle 30 donne del 2018 tra cui 'scegliere assieme ai lettori,
l'italiana che rappresenta la forza, la passione e il talento di
tutte'. Come erano diversi i giudizi che esprimeva la stampa sul
mio conto prima del Governo Meloni'".
"Come ho specificato anche alla fine della risposta -
conclude Beatrice Venezi - la mia carriera e i miei successi,
dei quali moltissimi anche all'estero, sono iniziati tanto tempo
prima del governo Meloni. Evidentemente la stampa italiana ha la
memoria corta. E va bene che nessuno è profeta in patria, ma
credo francamente che il mio percorso e il mio curriculum
parlino da soli. Non ho bisogno di dimostrare niente a nessuno,
ma questo accanimento nei confronti della mia persona ha davvero
superato il limite, direi anche quello del buon senso".
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