Parte da Cefalù un progetto pilota
per lo studio delle pietre identitarie, un'attività triennale
che coinvolge studenti, famiglie, anziani e prevede, a partire
da stamane, un ciclo di incontri, lezioni e attività formative
con geologi, paleontologi, archeologi, esperti in beni
culturali. Il primo appuntamento è la Conferenza nazionale sulle
pietre identitarie d'Italia in corso nel palazzo municipale,
davanti al Duomo.
Flora Fortunata Rizzo, vicepresidente nazionale di Archeoclub
d'Italia, spiega che il progetto indaga gli aspetti geologici,
paleontologici, archeologici, storico-artistici e culturali di
tutte le pietre locali d'Italia, finalizzato alla conservazione
e al restauro del patrimonio architettonico dei centri. "Abbiamo
iniziato dalla pietra lumachella di Cefalù, ma lo stiamo
estendendo ad altri territori".
Nel caso di Cefalù i partner del progetto sono le scuole di
ogni ordine e grado, la diocesi, l'Archivio storico diocesano,
la cooperativa Il Segno- Itinerarium Pulchritudinis,
l'Università di Palermo (corso di laurea in Architettura),
l'Ordine regionale dei geologi, l'Ente Parco delle Madonie
Unesco Global Geopark, la Fondazione culturale Mandralisca.
La lumachella, cavata dalla grande "Rocca" che sovrasta
Cefalù, è il materiale impiegato per la costruzione degli
edifici più antichi e per le imponenti fortificazioni dette
"Mura megalitiche", per i cippi funerari della necropoli
ellenistica nonché per le fondamenta del Duomo arabo normanno e
di antiche abitazioni.
La prima fase del progetto ha visto la formazione degli
insegnanti che dovranno poi comunicare con cittadini e studenti,
rendendoli parte attiva della conoscenza identitaria del
territorio.
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