Allo scopo di prevenire e
contrastare attacchi o danneggiamenti informatici e
salvaguardare le infrastrutture dell'Ateneo di Palermo da questa
tipologia di crimini, l'Università degli Studi di Palermo e il
Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica - Polizia Postale
e delle Comunicazioni Sicilia Occidentale hanno sottoscritto un
protocollo d'intesa. Lo dice l'ateneo palermitano.
Il protocollo d'intesa è stato firmato dal dirigente del centro
operativo sicurezza cibernetica - Polizia postale e delle
comunicazioni Sicilia Occidentale di Palermo, Carmine Mosca e
dal rettore dell'Università degli Studi di Palermo, Massimo
Midiri e mira a creare una sinergia tra professionalità diverse
per difendere, con più efficacia, le infrastrutture informatiche
dell'università e l'identità digitale di dipendenti, professori
e studenti.
Il protocollo ha una durata di tre anni e prevede, oltre alla
condivisione reciproca di dati e di informazioni utili a
identificare l'origine degli attacchi informatici, anche la
realizzazione di attività di formazione specifica per accrescere
la consapevolezza dei rischi tra docenti, studenti e personale
tecnico amministrativo nonché campagne informative per
diffondere la cultura della sicurezza informatica. Tale
formazione riguarderà anche il personale in servizio presso il
COSC -Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della
Polizia postale di Palermo - che potrà usufruire di momenti di
formazione attraverso corsi, conferenze e seminari organizzati
dall'università, finalizzati al rafforzamento delle conoscenze e
delle competenze tecniche.
"Si tratta - sottolinea il rettore dell'Università degli
Studi di Palermo, Massimo Midiri - di un accordo strategico. Il
tema della sicurezza dei dati oggi investe tutte le pubbliche
amministrazioni. Il nostro Ateneo è orgoglioso di collaborare
con la Polizia Postale e sono convinto che, mettendo a
disposizione le nostre competenze specifiche nel campo della
didattica e della ricerca con l'esperienza e le abilità di chi
quotidianamente è impegnato nella lotta ai crimini informatici,
riusciremo a raggiungere risultati importanti diventando anche
una best practice da imitare. Come Ateneo abbiamo l'obbligo di
formare professionisti del settore, per questo motivo l'idea è
di poter realizzare un nuovo corso di studi sulla cyber security
in cui la Polizia di Stato avrà un ruolo fondamentale".
"Il protocollo rappresenta per la Polizia di Stato - dice
Carmine Mosca - un punto di orgoglio e di forza perché ci dà
modo di unire il nostro know how con quello accademico, per sua
natura dinamico e moderno, al fine di contrastare nel modo più
efficace possibile i rischi del cybercrime. Faremo, in primo
luogo, ogni sforzo per contribuire alla sicurezza della rete
informatica dell'Università e chiederemo ogni sforzo al
Magnifico Rettore per la creazione di comuni laboratori di
studio finalizzati ad individuare nuovi strumenti e strategie
innovative per un contrasto sempre più efficace a tutte le forme
di criminalità informatica".
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