/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

'Parrino va arrestato per alleanza mafie', ma non si trova

'Parrino va arrestato per alleanza mafie', ma non si trova

Cassazione dispone carcere nella maxi inchiesta 'Hydra' a Milano

MILANO, 25 gennaio 2025, 16:25

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

La richiesta d'arresto per lui era stata bocciata dal gip, come per molti altri, ma poi il Riesame ha accolto il ricorso della Dda di Milano e la Cassazione ha confermato quella decisone e disposto la custodia cautelare in carcere che oggi doveva essere eseguita. Ora, però, Paolo Aurelio Errante Parrino, 77 anni, uno degli indagati della maxi inchiesta "Hydra" sulla "alleanza" delle tre mafie, non si trova e risulterebbe irreperibile. Secondo gli inquirenti, Parrino, residente ad Abbiategrasso, nel Milanese, e collegato al clan di Castelvetrano, sarebbe stato il "punto di raccordo" tra il presunto "sistema mafioso" in Lombardia, che avrebbe unito presunti affiliati di Cosa Nostra, 'ndrangheta e camorra, e il "capo dei capi" Matteo Messina Denaro, che era suo cugino da parte di madre e morto nel 2023.
    La decisione del Riesame, che ha riconosciuto l'imputazione principale di associazione mafiosa come contestata dal procuratore Marcello Viola e dalla pm Alessandra Cerreti nell'inchiesta dei carabinieri del Nucleo investigativo, era arrivata lo scorso ottobre, dopo che il gip Tommaso Perna nell'ottobre del 2023 aveva rigettato 142 istanze di misura cautelare su 153, disponendo 11 arresti. E bocciando l'accusa sul "consorzio" delle tre mafie, ribattezzato dai pm "sistema mafioso lombardo".
    In questi giorni la Cassazione sta respingendo mano a mano i ricorsi delle difese contro il Riesame, come quello discusso ieri dalla difesa di Errante Parrino. Alcuni arresti sono già stati effettuati nei giorni scorsi, mentre il 77enne ancora non si trova.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza