"La coesione sociale rappresenta
un principio cardine del nostro Paese a cui ciascuno di noi è
chiamato a contribuire, mettendo a disposizione del prossimo il
proprio talento con spirito collaborativo. La Cittadella della
Carità di Teramo rispecchia pienamente questo principio e il
nostro modo di concepire il processo di ricostruzione e di
rigenerazione urbana dell'Appennino centrale": a dirlo è stato
il commissario alla riparazione e ricostruzione sisma 2016,
Guido Castelli, in occasione degli Stati generali delle
politiche per la disabilità e per il sociale, che si sono tenuti
presso l'aula tesi dell'Università di Teramo. "Si tratta infatti
di un intervento di 'riparazione' - ha spiegato - che
restituisce servizi e un sostegno alla comunità, grazie alla
riapertura di uno spazio cittadino danneggiato dal sisma". Nel
corso del suo intervento Castelli ha illustrato il progetto che
vedrà nascere in via Taraschi la Cittadella della carità.
Un'opera da 10 milioni di euro, finanziata nell'ambito della
ricostruzione pubblica della Regione Abruzzo, che prevede il
trasferimento, nell'edificio di proprietà dell'Asp1 di Teramo,
di servizi della Caritas diocesana tra cui una nuova mensa e un
cohousing sociale, che si è rivelato uno strumento di sostegno
alle fragilità molto importante già durante la pandemia.
"I nostri territori feriti dal sisma hanno bisogno di una
ricostruzione che si faccia carico anche del destino delle
persone più fragili delle nostre comunità - ha aggiunto i
Castelli -. Per questo il governo ha deciso di affidare al
commissario, oltre alla riparazione degli edifici, anche il
compito di indirizzare lo sviluppo economico e sociale. Vogliamo
ricostruire il tessuto comunitario e rilanciare l'Appennino
centrale".
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