"Così si spendono bene i fondi:
Next Appenino dimostra come lavorare". Lo scrive in una nota
Andrea Santori, presidente di Sviluppo Europa Marche (Svem), la
società della Regione finalizzata a contribuire allo sviluppo
dell'economia della regione.
"È ora di uscire dai luoghi comuni e da quel farci male da
soli che troppo spesso ci caratterizza. Ciclicamente sentiamo
frasi del tipo 'le Marche non sanno spendere i fondi, le Marche
non rispondono alle richieste degli imprenditori'. - afferma
Santori - La verità è che le Marche quando lavorano di squadra
sono una eccellenza a livello italiano. La riprova viene dai
risultati di Next Appennino, il programma di incentivi per il
rilancio sociale ed economico dei crateri sismici 2009 e 2016,
finanziato per oltre 600 milioni di euro della Macromisura B del
Pnrr Sisma".
"Dopo mesi di lavoro, di incontri sui territori, di
professionisti messi a disposizione di imprese ed enti locali,
la fase delle domande si era chiusa con 2.500 progetti
presentati. - ricorda - Ora commentiamo l'approvazione, da parte
della Cabina di coordinamento integrata, presieduta dal
Commissario alla Ricostruzione Guido Castelli, di 1.280 progetti
che ottengono finanziamenti per 277 milioni (investimenti
previsti per 434 milioni). Le Marche, i fondi sono spalmati
sulle quattro regioni colpite dal terremoto, ottengono
166milioni".
"Grazie a Next Appennino partono progetti per incentivare
l'innovazione delle Pmi, promuovere cultura, turismo e terzo
settore, per finanziare piattaforme di trasformazione
tecnologica per rendere più sostenibili e al passo con i tempi
le filiere ambientali. E' solo la prima trance". "Cosa ha
funzionato oltre alla struttura del commissario Castelli? -
prosegue - L'asse tra Giunta regionale, che ha messo a
disposizione dirigenti e personale, e Svem; aggiungo il supporto
della Camera di Commercio delle Marche. La scelta di aprire
sportelli provinciali, con personale formato a disposizione
gratuitamente di chi voleva partecipare a Next Appennino, è
stata vincente. In contemporanea si è sviluppato un lavoro anche
extra regionale con le agenzie di sviluppo di Umbria e Abruzzo.
Perché l'economia, soprattutto quella dell'Appennino, non ha
confini.
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