La Regione Marche e la Fondazione
Carima rinnovano il Protocollo d'Intesa sul tema degli archivi
storici pubblici in area sisma dando così seguito alla proficua
collaborazione grazie alla quale sono stati assegnati in tre
annualità (2019-2021) contributi per complessivi 120mila euro a
sostegno di 13 progetti promossi da amministrazioni comunali
dell'entroterra maceratese. Si tratta di iniziative progettuali
che, oltre alla valenza culturale e scientifica, "testimoniano
la resilienza di queste comunità e la loro determinazione a
costruire il proprio futuro senza perdere la memoria storica e
l'identità culturale" informa una nota.
Per il 2023 le due istituzioni mettono a disposizione
ulteriori 30mila euro in favore dei Comuni che ricadono nel
cratere sismico della provincia di Macerata "per il
finanziamento di progetti volti alla conservazione delle fonti
documentarie pubbliche di interesse storico, in continuità con
quanto già realizzato nell'ambito sia delle rispettive
programmazioni che delle azioni coordinate". Rispetto ai
precedenti avvisi sono state introdotte alcune novità
sull'oggetto degli interventi.
Oltre alle attività di messa in sicurezza, riordino,
inventariazione, catalogazione, informatizzazione e
digitalizzazione dei fondi archivistici, infatti, le risorse
sono destinate anche ad iniziative di ampliamento della
fruizione degli archivi attraverso incontri pubblici, percorsi
di didattica e laboratori "in modo da sviluppare la conoscenza
della storia delle comunità locali nonché il miglior uso delle
fonti per la ricerca storica e degli strumenti di consultazione
dei patrimoni conservati".
"A distanza di oltre sei anni dai terribili eventi sismici
del 2016 e alla luce dei positivi risultati ottenuti dal
Protocollo - spiega il presidente della Fondazione Carima
Francesco Sabatucci Frisciotti Stendardi - non posso che
confermare la scelta di proseguire la fattiva collaborazione con
la Regione Marche e rallegrarmi per la sinergia istituzionale
che si è instaurata".
"La collaborazione tra Regione Marche e Fondazione Carima -
dice Chiara Biondi, assessore regionale alla Cultura - prevede
risorse per la tutela di un patrimonio molto prezioso che
rappresenta un baluardo per la memoria storica delle comunità.
Se il sisma agisce tentando di disgregare il tessuto urbano e
sociale, grazie a questo progetto, grazie alla salvaguardia
degli archivi storici pubblici, rafforziamo la coesione
attraverso documenti che conservano il nostro passato, un
fattore imprescindibile per costruire il nostro futuro".
Le amministrazioni comunali interessate per accedere alle
contribuzioni dovranno presentare apposita e motivata istanza
alla Fondazione Carima entro il 30 giugno 2023, utilizzando la
modulistica per le richieste di contributo disponibile sul sito
www.fondazionemacerata.it. Le domande inoltrate entro tale data
verranno esaminate da una commissione di valutazione congiunta
che da quest'anno vedrà anche il coinvolgimento fattivo della
Soprintendenza archivistica e bibliografica delle Marche. Una
volta che il progetto avrà ottenuto la preliminare
autorizzazione da parte di quest'ultima, i Comuni selezionati
riceveranno un contributo complessivo massimo di 10mila
ciascuno.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA