Non "isolati casi di false
attestazioni di assenza di conflitti di interesse", ma un
"esercizio distorto di poteri e funzioni pubbliche in cambio di
utilità o riconoscimenti professionali". E un "sistema", attivo
nel "settore dell'urbanistica milanese", che "ostacola gli
operatori sprovvisti di 'contatti privilegiati'".
Lo scrive il Nucleo di polizia economico finanziaria della
Gdf di Milano in un'informativa dello scorso novembre che aveva
portato ad una serie di perquisizioni nell'ambito delle
inchieste milanesi, coordinate dal pool guidato dall'aggiunta
Tiziana Siciliano e dai pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e
Mauro Clerici, sulla gestione urbanistica in città. Era stata
perquisita, da non indagata, anche l'ex assessore
all'urbanistica del Comune di Milano e avvocata, Ada Lucia De
Cesaris.
Nell'annotazione di 53 pagine gli investigatori segnalano,
tra le altre cose, che Giovanni Oggioni, indagato ed ex
direttore dello Sportello unico edilizia, quando si insediò
nella Commissione paesaggio nel 2021 non segnalò "l'esistenza di
un proprio conflitto di interessi", legato al "rapporto di
dipendenza lavorativa" della figlia architetto con una società
"le cui pratiche sono state analizzate dalla Commissione nel
corso del suo mandato".
Oltre a riportare una serie di verbali di dichiarazioni, gli
investigatori segnalano un "quadro allarmante: i progetti
urbanistici sul territorio milanese dipendono" dal "parere della
Commissione del paesaggio, i cui membri agiscono in un contesto
intriso di conflitti di interesse". Un sistema, scrivono, che
"ha caratterizzato la rigenerazione urbana di Milano" negli
"ultimi anni". Un architetto, ossia una professionista che venne
rimossa da una progettazione, lo scorso ottobre ha messo a
verbale: "Ho avuto una repulsione nei confronti del sistema, che
considero viziato (...) tanti i casi in cui i progetti vengono
bloccati dalla Commissione e poi, una volta cambiato il
progettista, giunge l'approvazione che sblocca la pratica".
Mentre le inchieste hanno già portato a numerosi sequestri di
palazzi e cantieri, con reati contestati che vanno dalla
lottizzazione abusiva al falso fino al traffico di influenze
illecite, e la cosiddetta legga "salva Milano" è bloccata al
Senato, la Gdf mette nero su bianco negli atti almeno sette casi
di conflitti di interesse.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA