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Covid, inchiesta sui morti al Trivulzio pendente ancora per mesi

Covid, inchiesta sui morti al Trivulzio pendente ancora per mesi

Slitta a luglio l'udienza di discussione sulla maxi perizia

MILANO, 31 marzo 2025, 20:59

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Slitta ancora, e di almeno oltre tre mesi, la definizione del fascicolo sul caso degli anziani morti al Pio Albergo Trivulzio di Milano, ormai cinque anni fa nella prima drammatica fase della pandemia Covid.
    Oggi nell'aula bunker davanti al carcere di San Vittore avrebbe dovuto tenersi un'altra udienza di discussione sulla maxi perizia, depositata lo scorso settembre, nelle nuove indagini disposte nel 2022 dalla gip Alessandra Cecchelli, che aveva respinto la richiesta di archiviazione dei pm. Udienza che, però, è stata rinviata, con comunicazione alle parti nei giorni scorsi, al 2 luglio, perché il collegio dei periti ha chiesto più tempo per reperire dati per rispondere alle questioni poste dai consulenti delle parti.
    Nell'inchiesta sono ancora indagati l'allora dg della storica "Baggina" milanese, Giuseppe Calicchio, assistito dall'avvocato Vinicio Nardo e accusato di omicidio ed epidemia colposi e violazione delle regole sulla sicurezza, e la stessa struttura.
    Nella perizia il pool di esperti, tra cui il medico legale Pietro Tarzia, ha spiegato che la dirigenza della struttura non fu responsabile dell'ingresso "precoce" del virus. Allo stesso tempo, ha evidenziato i ritardi nel "fornire i necessari Dpi", anche per la "presa di posizione" dei vertici dell'istituto, almeno fino alla "prima decade di aprile" 2020, di "impedire-disincentivare-limitare l'utilizzo" di mascherine per non creare "allarmismo". Poi, un "carente" addestramento del personale" e un "incompleto-intempestivo isolamento dei casi sospetti".
    Davanti alla gip Marta Pollicino, gli esperti devono rispondere anche alle domande dei consulenti dell'associazione Felicita, che rappresenta i familiari degli anziani, coi legali Luigi Santangelo e Luca Santa Maria.
    Tra gennaio e dicembre 2020 ci furono "485" morti e per il "20,41%" la causa dei decessi è da attribuire alle "complicanze dell'infezione da Covid". Dopo l'udienza di luglio, i pm dovranno decidere se chiedere ancora l'archiviazione ravvisando l'assenza di "nesso causale" tra morti e condotte dei vertici della rsa.
   

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