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"La disputa sull'Incarnazione" torna a splendere in Brera

"La disputa sull'Incarnazione" torna a splendere in Brera

Concluso il restauro in-house della pala Cinquecentesca di Genga

MILANO, 19 settembre 2024, 16:36

Redazione ANSA

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E' stata presentata oggi in tutto il suo rinnovato splendore la "Disputa sull'Incarnazione" di Girolamo Genga conosciuta come 'La Pala di Cesena, al termine di tre anni di interventi che hanno visto alternarsi restauratori e scienziati, all'interno della Pinacoteca di Brera e del suo laboratorio di restauro.
    La monumentale opera cinquecentesca, realizzata fra il 1513 e il 1518 per l'altare maggiore di Sant'Agostino a Cesena, è passata nelle sapienti mani dei restauratori senza mai essere spostata dalla sua location abituale (la sala 24 di Brera, accanto a opere di Raffaello, Bramante e Piero della Francesca) a causa delle sue dimensioni. Nella sala è stata costruita una teca in vetro simile a quella del laboratorio di Brera, unico al mondo, che permette ai visitatori di ammirare i lavori di restauro in corso.
    "Un restauro necessario per riportare alla luce un lavoro splendido di un pittore a torto considerato minore, allievo di Raffaello - ha detto all'ANSA il direttore della Pinacoteca di Brera Angelo Crespi - per il quale sono stati fatti precedentemente al restauro alcune indagini diagnostiche, che hanno coinvolto i maggiori scienziati ed esperti delle università milanesi, chimici soprattutto, che hanno potuto analizzare la tavola prima dell'intervento". Un lavoro che ha compreso anche le analisi della tecnica pittorica e dello stato di conservazione dell'opera, alcune realizzati dal laboratorio di restauro di Brera altri da importantissimi istituti di ricerca. Tra questi interessante è il risultato ottenuto con la tecnica della riflettografia infrarossa (IRR 1000-1700) che rende visibili importanti aspetti del processo pittorico dell'artista, quali il disegno sottostante gli strati pittorici eseguito per impostare la composizione. L'immagine IRR ad altissima risoluzione è stata riprodotta in dimensioni reali e ed è visibile di fronte all'opera. Le indagini scientifiche sono state realizzate anche dal laboratorio DIART del Dipartimento di Fisica dell'Università degli Studi di Milano, da un gruppo di lavoro composto dai dipartimenti di Fisica e Scienza dei Materiali dell'Università di Milano e CNR-IBFM di Segrate e dal laboratorio CSG Palladio di Vicenza.
    Il restauro della Pala - raccontato in un volume presentato oggi a cura di Andrea Carini e Cristina Quattrini - ha determinato la sua nuova denominazione come "Disputa sull'Incarnazione" (e non come in precedenza sull'Immacolata Concezione), ossia nel concepimento di Cristo nel grembo della Vergine Maria al momento dell'annunciazione.
   

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