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Caravaggio 2025, a Roma l'artista 'allo stato puro'

Caravaggio 2025, a Roma l'artista 'allo stato puro'

con dipinti mai esposti in Italia come l'Ecce homo del Prado

ROMA, 22 gennaio 2025, 17:34

Redazione ANSA

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(di Laura Valentini) A quindici anni di distanza dall'ultima grande occasione espositiva sul genio di Michelangelo Merisi arriva dal 7 marzo e fino al 6 luglio nelle sale di Palazzo Barberini a Roma 'Caravaggio 2025', una mostra prodotta in occasione del Giubileo 2025 dalle Gallerie nazionali di Arte antica in collaborazione con la Galleria Borghese. "Il titolo è stato scelto non solo per il nesso con l'Anno santo ma anche perché la mostra intende fare il punto sulle novità che sono emerse in questi anni in merito all'artista" spiega Maria Cristina Terzaghi, curatrice di 'Caravaggio 2025' con Francesca Cappelletti e Thomas Clement Salomon. Arricchita da dipinti che sono difficilmente visibili al pubblico o che sono esposti in Italia per la prima volta nonchè da prestiti di eccezionale importanza, la mostra, organizzata con il supporto della Direzione generale Musei-Mic e presentata oggi a Palazzo Barberini, riunirà una ventina di dipinti dell'artista nato a Milano (nel 1571) ma il cui debito con le botteghe d'arte romane e con la città è evidente visto che Roma "è stato il perno della sua vicenda artistica" come osserva Francesca Cappelletti, direttrice della Galleria Borghese e co-curatrice, grande esperta di Caravaggio.
    Saranno una ventina i quadri esposti ma il loro numero potrebbe aumentare visto che "si stanno chiudendo gli ultimi prestiti", come spiega il direttore delle Gallerie Nazionali di Arte Antica Thomas Clement Salomon. Tra le opere in esposizione il Ritratto di Maffeo Barberini, recentemente presentato per la prima volta al pubblico dopo la sua attribuzione all'artista proprio a Palazzo Barberini, e l'Ecce Homo, attualmente esposto al Prado di Madrid: quest'ultima "è un'opera mai vista in Italia - spiega Maria Cristina Terzaghi - anche se partì da Napoli per volere della viceregina, moglie del vicerè Conte di Castrillo, che, quando in città scoppia la peste, decide di rientrare a Madrid portando con sé il dipinto che da allora non è mai rientrato; appartiene a un collezionista privato che lo ha prestato al Prado che a sua volta generosamente lo presta a noi per questa occasione". Il percorso espositivo procederà in maniera cronologica "in modo abbastanza tradizionale" anche perché oggi gli studiosi possono disporre di "dati certi su alcuni snodi fondamentali nella vita del pittore", sottolinea Terzaghi.
    Tra novità e capolavori conosciuti il contenuto di questa mostra "è un Caravaggio allo stato puro" sintetizza Francesca Cappelletti.. "La Galleria Borghese - spiega la direttrice del museo romano - è presente con tre prestiti importanti, dal Bacchino malato a Davide con la testa di Golia e poi il San Giovanni Battista, quadri che probabilmente accompagnarono l'artista anche nell'ultima fuga". Altri prestiti di altissimo interesse sono la Santa Caterina del Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid, capolavoro già nelle collezioni Barberini che tornerà nel Palazzo che la ospitava, e Marta e Maddalena del Detroit Institute of Arts, per il quale l'artista ha usato la stessa modella della Giuditta conservata a Palazzo Barberini, esposti per la prima volta tutti uno accanto all'altro. La mostra, che per scelta non comprende i quadri di Caravaggio esposti nelle chiese e che rimangono nelle proprie sedi a disposizione dei visitatori e dei pellegrini, sarà anche l'occasione per vedere di nuovo insieme i tre dipinti commissionati dal banchiere Ottavio Costa - Giuditta e Oloferne di Palazzo Barberini, il San Giovanni Battista del Nelson-AtkinsMuseum di Kansas City e il San Francesco in estasi del Wadsworth Atheneum of Art di Hartford - e opere legate alla storia del collezionismo dei Barberini, come i Bari del Kimbell Art Museum di Fort Worth, che torna nel palazzo romano dove fu a lungo conservato. Presente in mostra anche il Martirio di Sant'Orsola, ultimo dipinto di Merisi, dato in prestito da Intesa-Sanpaolo che è main partner della mostra.
    'Caravaggio 2025' è "un'impresa titanica" osserva il direttore generale Musei Massimo Osanna con riferimento anche alla prova di grande collaborazione tra musei statali, non solo Palazzo Barberini e Galleria Borghese, sottolinea, ma anche altri, da Brera, agli Uffizi a Capodimonte: "è una mostra - dice ancora Osanna - che il ministero della Cultura può e deve fare poiché è basata su un rigoroso progetto di ricerca e questo fa sì che diventi portatrice di conoscenza". E questo è più importante che fare grandi numeri che tuttavia, dato l'appeal dell'evento, non sarebbero una sorpresa: "una mostra di questo tipo - afferma Salomon - puo' attirare 600-700mila visitatori ma bisogna tenere conto degli spazi espositivi; noi non vogliamo che al visitatore manchi il respiro, vogliamo offrire una esperienza di conoscenza il più piacevole possibile e in questo senso faremo del nostro meglio".
   

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